Il 7 dicembre è stato
presentato a Roma, presso il ministero dell’Istruzione, il rapporto di
ricerca sul progetto sperimentale dello stesso MIUR
denominato “Valorizza” , mirato a “individuare e premiare gli
insegnanti che si distinguono per un generale e comprovato
apprezzamento professionale all’interno di ciascuna scuola”. Del
rapporto si può leggere qui sotto la sintesi (la versione
integrale è disponibile sui siti http://www.fondazionescuola.it/
e http://www.treellle.org/ - Segue una lettera di Dirk Van Damme,
Direttore del Centre for Educational Research and Innovation dell’OCSE.
sul progetto “Valorizza”, inviata al nostro ministero dell’Istruzione
il 23 novembre 2011 – Il ministro dell’Istruzione Profumo, accogliendo
il suggerimento delle Fondazioni che hanno seguito la sperimentazione,
ha deciso di replicare la sperimentazione nell’anno
scolastico.
SINTESI DEL RAPPORTO DI
RICERCA SUL PROGETTO DEL MIUR “VALORIZZA”
Per individuare e premiare gli insegnanti che si distinguono per un
generale e comprovato apprezzamento professionale all’interno di ogni
scuola
Gli obiettivi del progetto sperimentale “Valorizza” (Cap. 1)
La sperimentazione “Valorizza” del MIUR (di cui verrà presentato il
rapporto di ricerca a Roma il 7 dicembre, alla presenza del ministro
Francesco Profumo, dell’OCSE e della Banca d’Italia), risponde alla
seguente domanda: è possibile capire chi sono in una scuola gli
insegnanti la cui buona reputazione professionale sia da tutti
condivisa, al fine di poterli premiare? (Il Rapporto sarà disponibile
sui siti www.fondazionescuola.it e www.treellle.org.).
Questa domanda (a cui “Valorizza” risponde con un “sì”) è importante
perché la scuola italiana ha bisogno di evitare lo scoraggiamento dei
suoi docenti migliori, quelli che negli anni recenti hanno contribuito
maggiormente a tenerla in piedi e a farla funzionare pur tra mille
difficoltà. Ce ne sono probabilmente in ogni scuola, ma nessuno ne ha
mai riconosciuto in modo esplicito i meriti, l’impegno e la fatica.
Trovare un metodo da tutti ben accettato e poco costoso per porre fine
urgentemente a questa situazione è il primo obiettivo della
sperimentazione “Valorizza”.
Non è l’unico: la scuola italiana ha anche bisogno di attirare i
migliori laureati alla carriera di insegnante. Attualmente, soprattutto
per le materie scientifiche, le alternative all’insegnamento offrono
prospettive retributive e di carriera oggettivamente più attraenti per
i giovani meglio preparati. Tanto che anche quelli che d’istinto
potrebbero essere ottimi insegnanti prendono altre strade. A questi
giovani è necessario dare il messaggio che anche nel mondo
dell’istruzione, per i meritevoli, ci sono attraenti prospettive
retributive, di carriera e di partecipazione al governo della scuola.
I metodi possibili per raggiungere questi obiettivi sono molti. Alcuni
basati su indicatori oggettivi come i risultati nei test di
apprendimento degli studenti (le prove Invalsi), altri basati su
valutazioni discrezionali di ispettori esterni o dei dirigenti
scolastici. Tutti questi metodi, presi singolarmente, hanno problemi e
controindicazioni che generano un fuoco incrociato di critiche e
lasciano generalmente dubbiose le comunità scolastiche.
Il progetto sperimentale “Valorizza”, avviato dal MIUR su proposta di
un Comitato tecnico scientifico, ha individuato un metodo diverso e
originale rispetto a quelli tradizionali, a tutt’oggi poco
sperimentato. Anche questo metodo non è una bacchetta magica e non è
esente da problemi e controindicazioni. Ma alla luce delle riflessioni
teoriche sulla questione e nei limiti delle evidenze empiriche
rilevate, lascia ben sperare e quindi merita di essere considerato, per
ora almeno in via sperimentale. Presupposto di questo metodo è la
convinzione che esistano davvero quegli insegnanti su cui nessuno ha da
discutere, quelli che anche dopo 40 anni saranno ricordati dai loro
studenti (bravi e meno bravi) come gli insegnanti che hanno lasciato un
segno positivo nelle loro vite, quelli apprezzati dai docenti come
colleghi e anche dai genitori come guida per i loro figli.
Dato questo presupposto, il metodo consiste essenzialmente nel
raccogliere informazioni da tutte le componenti di una comunità
scolastica (docenti, famiglie e studenti) e nel convogliarle ad un
nucleo di valutazione ristretto, interno alla scuola, che, sulla base
di quelle informazioni e delle proprie conoscenze dirette, identifichi
gli insegnanti la cui reputazione professionale sia per tutti
indiscutibilmente ottima. La convergenza di giudizi positivi di una
sola componente scolastica su un certo numero di docenti potrebbe non
essere sufficiente. Ad esempio, gli studenti potrebbero prediligere i
professori di manica larga, più simpatici, meno noiosi; le famiglie
invece quelli severi e “all’antica”; e i docenti infine, quelli con un
ruolo di leadership nel collegio dei docenti, indipendentemente dalla
reale capacità di insegnamento. Ma se le opinioni di tutte e tre le
componenti scolastiche convergono in un giudizio positivo sugli stessi
insegnanti, allora è ragionevole attendersi che quelli siano davvero
degli ottimi docenti. La sperimentazione “Valorizza” ha provato a
concretizzare in una precisa procedura questo metodo e ha utilizzato
strumenti di indagine quantitativa e qualitativa per verificare se esso
è effettivamente in grado di raggiungere l’obiettivo prefissato: ossia,
identificare e premiare gli insegnanti di ogni scuola che godono presso
tutti di un’ottima reputazione professionale.
“Valorizza” nella sua concreta applicazione (Cap. 2)
Durante l’anno scolastico 2010-11, 33 scuole di vario ordine e grado si
sono rese disponibili per la sperimentazione in tre regioni: Piemonte,
Lombardia e Campania. In ciascuna scuola, il Collegio dei Docenti ha
eletto due insegnanti che, insieme al Dirigente Scolastico e al
Presidente del Consiglio di Istituto (come osservatore senza diritto di
voto), hanno costituito il Nucleo di Valutazione deputato a scegliere i
professori di comprovata e condivisa buona reputazione.
Parallelamente, i docenti si sono candidati, su base volontaria, per
essere presi in considerazione dal nucleo, sapendo che solo uno su tre
avrebbe avuto il riconoscimento. Per candidarsi, hanno compilato un
questionario di autovalutazione presentato insieme al loro curriculum
vitae. Alle famiglie e agli studenti (questi ultimi solo nel biennio
finale delle superiori) è stato somministrato un questionario (con
tassi di risposta rispettivamente pari al 63% e al 68%) nel quale è
stato loro chiesto di indicare (spiegandone brevemente le ragioni) tre
nomi di docenti che, a loro giudizio, meritavano di essere riconosciuti
come “eccellenti” (vedi allegati al Rapporto). Ciascun membro del
Nucleo ha predisposto indipendentemente una sua lista di insegnanti
meritevoli alla luce delle sue convinzioni e delle informazioni
raccolte tra le componenti della comunità scolastica. Le tre liste sono
state confrontate nelle riunioni del Nucleo, che ha infine scelto, come
meritevoli di riconoscimento, i candidati che comparivano in tutte e
tre le liste o in almeno due di esse. Ai docenti così individuati il
Ministero ha dato un riconoscimento corrispondente (in questa fase
sperimentale) a una mensilità di retribuzione una tantum.
Il MIUR ha affidato all’Associazione TreeLLLe e alla Fondazione per la
Scuola della Compagnia di San Paolo (per brevità Fondazioni) il compito
di redigere un Rapporto di ricerca sull’efficacia del metodo
“Valorizza” che tenesse conto di tutte le critiche e i suggerimenti
provenienti dalle scuole. In particolare, il Rapporto ha cercato di
verificare se il metodo è effettivamente in grado di identificare gli
insegnanti di comprovata e condivisa buona reputazione. A questo fine
l’ultima fase della sperimentazione è stata destinata a validare il
metodo sperimentato. Insegnanti, genitori e studenti (anche in questo
caso con tassi di risposta ragguardevoli, dati i tempi ristretti in cui
sono stati somministrati a fine giugno: 43% per i docenti, 36% per i
genitori e 57% per gli studenti) hanno compilato un secondo
questionario (vedi allegati del Rapporto) per dichiarare se erano o
meno d’accordo con le decisioni del nucleo, così da poter stimare il
grado di convergenze fra i diversi pareri.
La validazione qualitativa del metodo “Valorizza”’ (Cap. 3)
In 11 delle 33 scuole due ricercatori delle Fondazioni hanno seguito
passo per passo, come osservatori, tutti i lavori dei nuclei di
valutazione e hanno effettuato interviste ad alcuni loro membri oltre
che ad altri docenti (premiati e non premiati) delle scuole coinvolte.
Pur segnalando alcune lacune informative nel modo in cui la
sperimentazione è stata proposta alle scuole, gli intervistati hanno
evidenziato innanzitutto come “Valorizza” abbia intercettato un
desiderio diffuso tra gli insegnanti di vedere riconosciuta la loro
professionalità e comunque l’apprezzamento per essere stati messi al
centro dell’attenzione dei loro dirigenti e colleghi, nonché di
famiglie e studenti. Positivo è anche il giudizio sulle modalità di
elezione del Nucleo e sull’articolazione del suo processo decisionale.
Tuttavia il presupposto concettuale di “Valorizza” ha fatto fatica a
essere compreso. Soprattutto nelle fasi iniziali, ha prevalso la
preoccupazione per l’assenza di indicazioni precise riguardo ai
“criteri” più o meno “oggettivi” che il Nucleo avrebbe dovuto usare per
decidere e alle pratiche professionali che i docenti avrebbero dovuto
seguire per ottenere il riconoscimento. Non è stato facile far capire
che questo metodo, per sua natura, non deve far riferimento a criteri e
comportamenti precisi, in quanto é basato su di un concetto, la
reputazione professionale, a tutti evidente ma non precisamente
definibile.
Le interviste segnalano inoltre un’insoddisfazione sugli strumenti
utilizzati per raccogliere informazioni sui docenti (questionario di
autovalutazione e CV) e una preoccupazione riguardo alla capacità delle
famiglie, soprattutto in ambienti socio-economici disagiati, di
giudicare correttamente la qualità degli insegnanti. Minori le
preoccupazioni sulle capacità di giudizio degli studenti. D’altro
canto, e soprattutto ex post, è stata largamente apprezzata la
possibilità che il modello offre di incrociare punti di vista diversi,
dei protagonisti (insegnanti e dirigente) e degli utenti (genitori ed
alunni) nel giudizio valutativo. Questa caratteristica di “Valorizza”
viene riconosciuta da dirigenti e docenti come uno dei maggiori punti
di forza. In altre parole, nonostante le preoccupazioni iniziali, è
stato apprezzato proprio il carattere olistico e pluralistico del
modello, che rende il processo di valutazione intersoggettivo
(certamente non arbitrario). È stata anche apprezzata la possibilità di
adottare una logica di valutazione tutta interna che da un lato vede
protagonista la comunità scolastica e dall’altro consente di
contestualizzare il modello stesso, sulla base delle specificità di
ciascuna scuola.
La validazione quantitativa del “metodo reputazionale” (Cap. 4)
Utilizzando invece dati quantitativi su tutte le 33 scuole coinvolte,
il Rapporto descrive i risultati di una analisi statistica finalizzata
a:
1) Identificare le variabili che hanno influenzato maggiormente le
decisioni dei nuclei. 2) Verificare la corrispondenza tra le scelte dei
nuclei e le opinioni più diffuse tra i docenti, i genitori e gli
studenti riguardo alla reputazione degli insegnanti, con particolare
riferimento a:
a) presenza nella lista dei premiati di docenti che non avrebbero
dovuto essere premiati;
b) presenza di altri docenti che avrebbero meritato il premio ma non lo
hanno ricevuto.
Per quel che riguarda il primo obiettivo, i risultati dicono che le
opinioni dei genitori e degli studenti sono correlate più di altre
variabili con le decisioni dei nuclei. Un aumento di preferenze
parentali di circa il 10% rispetto al numero di preferenze ricevute in
media da un docente, genera un aumento di circa il 6% della probabilità
di ricevere il premio rispetto alla situazione ipotetica di un docente
con le caratteristiche medie del campione. Risultati simili valgono per
le preferenze espresse dagli studenti. Nelle scuole secondarie di
secondo grado gli insegnanti di materie letterarie hanno avuto una
probabilità superiore di ricevere il premio rispetto a quelli di altre
materie, ma nelle altre scuole non si osservano differenze sensibili
rispetto alla materia insegnata. Risultano però svantaggiati i docenti
che insegnano in un numero maggiore di classi e quelli con minore
anzianità di servizio nella scuola.
Per quel che riguarda il secondo e più importante obiettivo ossia la
verifica della convergenza tra decisioni dei nuclei e opinioni delle
componenti scolastiche, nella maggioranza delle scuole coloro che non
rilevano errori nella lista dei premiati sono stati più numerosi di chi
invece ha rilevato errori. Questo è accaduto nell’87% delle scuole per
i genitori, nel 75% delle scuole per gli studenti e nel 61% delle
scuole per i docenti. Comunque, i giudizi negativi, oltre ad essere
generalmente minoritari, non dissentono interamente con le decisioni
del Nucleo: per lo più implicano che solo un terzo dei premiati non sia
meritevole. Sembra quindi possibile ipotizzare che esista una
convergenza di giudizi tra le componenti scolastiche su almeno due
terzi degli insegnanti premiati dal nucleo, cioè, in definitiva, sul
20% dei candidati anziché sul 30% previsto dalla sperimentazione: il
metodo “Valorizza” quindi sembra raggiungere il suo obiettivo almeno
per due insegnanti premiati su tre.
È particolarmente significativo il fatto che anche tra i membri del
nucleo di valutazione le opinioni convergano all’unanimità sulla buona
reputazione di due terzi dei premiati, confermando l’ipotesi di
“riconoscibilità” dell’eccellenza su cui la sperimentazione si basa.
Mediamente, su 10 insegnanti premiati, 7 sono stati indicati da tutti i
membri del nucleo e i rimanenti 3 da almeno due membri (vedi Tabella
4.14).
Quindi, sia all’interno del Nucleo sia in generale tra le tre
componenti dell’intera comunità scolastica, circa due terzi dei
premiati, ossia il 20% del totale dei docenti candidati, riscuotono un
unamime e indipendente giudizio positivo contro cui pochi hanno da
obiettare. Questo risultato sembra incoraggiante riguardo alla capacità
del metodo “Valorizza” di identificare gli insegnanti di buona e
condivisa reputazione professionale.
È frequente in tutte le componenti scolastiche l’opinione che esistano
altri insegnanti meritevoli tra i non premiati. Tuttavia se è
plausibile che siano molti i docenti che all’interno di una scuola sono
apprezzati da qualcuno, molti meno (in particolare solo 20% dei
candidati, come sopra abbiamo detto) sono quelli per i quali
l’apprezzamento è universale. Infine, in tutte le scuole sembrano
essere relativamente pochi i meritevoli che non si sono candidati.
Proposte delle Fondazioni per il miglioramento e gli sviluppi a regime
di “Valorizza” (Parte terza)
Il Capitolo 6 considera una serie di critiche emerse nel corso della
sperimentazione e suggerite dalle scuole, le analizza alla luce dei
risultati delle validazioni qualitativa e quantitativa e formula
quattro raccomandazioni in proposito.
1° raccomandazione (Cap. 7):
La sperimentazione dovrebbe essere ripetuta nell’anno scolastico
2011-2012, invitando, sempre su base volontaria, un numero maggiore di
scuole a partecipare. Solo in questo modo, in presenza di un campione
più rappresentativo delle scuole potenzialmente interessate a
“Valorizza”, sarà possibile affinare ulteriormente gli strumenti e la
procedura oltre che validare nuovamente il metodo, prima di un suo
eventuale futuro utilizzo.
2° raccomandazione (Cap. 8, parr. 8.2 e 8.3):
A regime, “Valorizza” dovrebbe soddisfare tre legittime aspettative di
ogni insegnante meritevole: più remunerazione globale, più prestigio,
più carriera. Per soddisfare queste aspettative, il premio (di almeno
due mensilità) dovrà essere riconosciuto a non più del 20% degli
insegnanti della scuola, non dovrà più essere una tantum e dovrà essere
erogato per tre anni consecutivi. Ogni tre anni la scuola dovrà
replicare “Valorizza” per premiare gli stessi o altri docenti scelti
tra tutto il collegio. Progressioni di carriera “funzionale’’ (per
attività aggiuntive o diverse dall’insegnamento) potranno essere
previste per i premiati. In caso di ripetizione del premio per almeno
due tornate, potranno essere previste anche Progressioni di carriera
“professionale’’ (ossia di chi continua solo ad insegnare).
3° raccomandazione (Cap. 8, par. 8.4):
Le Fondazioni suggeriscono un percorso soft di diffusione graduale e
progressiva di “Valorizza”, basato su un’adesione libera e volontaria
da parte delle scuole: non obbligare, quindi, tutte le scuole ad
adottare il metodo, ma offrirlo come opportunità da cogliere solo alle
scuole interessate a farlo proprio. Così “Valorizza” si potrà
sviluppare spontaneamente dal basso per imitazione, sulla base di
scelte libere e consapevoli.
4° raccomandazione (Cap. 9):
Per rispondere a una forte e legittima domanda di feedback informativo
soprattutto da parte degli insegnanti non premiati, le Fondazioni
suggeriscono di costituire un nuovo fondo ad hoc per una formazione in
servizio su richiesta dei singoli insegnanti (parzialmente cofinanziato
dagli stessi) limitatamente alle scuole che adottano “Valorizza”.
IL PUNTO DI VISTA DELL’OCSE SUL PROGETTO “VALORIZZA”
Dirk Van Damme, direttore del CERI-OCSE (Centre for Educational
Research and Innovation), nonché direttore dell’indagine TALIS-OCSE
(Teaching and Learning International Survey) – attualmente in corso in
32 paesi – ha scritto il 23 novembre al Miur:
“… La sperimentazione ‘Valorizza’ è un’iniziativa assai interessante,
senz’altro destinata ad attirare anche l’attenzione internazionale.
Costituisce un raro esempio di valutazione professionale che utilizza
la reputazione professionale come principale fonte di informazione ….
In comunità professionali non troppo allargate come le scuole,
l’apprezzamento professionale intersoggettivo da parte dei membri della
comunità è in genere molto attendibile. L’alto grado di concordanza tra
valutatori del progetto sperimentale ‘Valorizza’ è ulteriore conferma
dell’affidabilità del metodo… Il progetto “Valorizza” è potenzialmente
uno strumento assai efficace per premiare l’eccellenza nella
professione docente…. Probabilmente avrà un grande impatto se sarà
parte di un approccio più globale alla valutazione e al miglioramento
del servizio scolastico nazionale … Molti paesi saranno interessati ai
risultati dell’esperimento italiano ‘Valorizza’, quindi è auspicabile
che i risultati vengano ampiamente diffusi all’interno della comunità
educativa internazionale.”
(da
2011-012.http://www.pietroichino.it/?p=18489)
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