A diversi mesi dall’avvio
della vertenza sulle stabilizzazioni del personale precario con almeno
tre anni di servizio, il primo bilancio può dirsi positivo.
I giudici del lavoro di tutte le sedi giudiziarie, ad oggi
interpellate, hanno riconosciuto la illegittimità dei termini apposti
ai contratti stipulati da docenti ed ATA ed hanno emesso provvedimenti
di condanna nei confronti delle Amministrazioni. L’unica differenza che
abbiamo potuto osservare sta nei diversi provvedimenti di condanna
emessi.
In alcuni casi con le sentenze è stata ordinata la conversione del
rapporto da tempo determinato a tempo indeterminato (Tribunale di
Siena, Livorno, Trani e Napoli) oltre al pagamento delle differenze
retributive, al risarcimento del danno ed al riconoscimento del diritto
alla progressione di carriera.
In altri casi, invece, i giudici pur dichiarando l’illegittimità
del termine apposto, hanno ritenuto di non poter convertire il rapporto
di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato, ma hanno
condannato l’Amministrazione al pagamento di cospicui risarcimenti del
danno (Tribunale di Genova, Tribunale di Bari, Tribunali di Milano).
Ricordiamo inoltre che la FLC CGIL, prima di questa vertenza, aveva già
avviato quella per il riconoscimento del diritto all’anzianità prestata
in forza di contratti a tempo determinato, presentando alcuni ricorsi
pilota che hanno avuto esito positivo.
Procediamo nel nostro impegno per la tutela dei diritti e per la
stabilizzazione del personale precario. (da Flc-Cgil)
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