Ultimo giorno
di blocco degli autotrasporti. Mancano benzina e generi di prima
necessità. Sul web rimbalza la notizia che dietro "Forza d'Urto" e
"Movimento dei Forconi" ci sia l'estrema destra. Coldiretti e Flai Cgil: a
guadagnarci è sopratutto la mafia
Terminerà a mezzanotte di oggi (ieri-ndr) lo sciopero degli
autotrasportatori siciliani che da lunedì sta paralizzando i
collegamenti dell'isola, creando numerosi disagi ai cittadini.
L'Aitras, l'Assotrasport, l'Assiotrat e i consorzi di Trapani, Palermo
e Catania riporteranno i mezzi nei propri piazzali, lasciando i presidi
e i punti di sensibilizzazione, in quanto scadono i cinque giorni
consentiti dalla legge che regolamenta gli scioperi degli
autotrasportatori. Le fronde più estreme del movimento, però,
annunciano ancora battaglia. E la Sicilia ha paura.
Sono ventisei i blocchi
stradali ancora attivi in sette province siciliane organizzati dal
movimento che ha bloccato tir, autobotti, camion carichi di alimenti,
carburante, e altri prodotti. Ogni
presidio ha un proprio responsabile che coordina il blocco e decide chi
deve superarlo. Nelle grandi città i benzinai sono chiusi perché
non sono stati riforniti di carburante, i supermercati hanno poche
derrate, l'acqua minerale ormai rarissima. A Palermo ma anche a
Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche
di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le
madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono
semivuote con poche auto che circolano. Sono gli effetti più evidenti dello
sciopero dei padroncini, che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo
del carburante.
Lo sciopero, però, dovrebbe terminare, anche se il 'movimento dei
forconi', che raccoglie soprattutto agricoltori e artigiani, ha
annunciato che la protesta prosegue ad oltranza anche se i presidi
saranno allentati. Proseguirà ad oltranza anche la protesta dei
lavoratori aderenti ai movimenti "Forza d'urto", che ieri hanno
incontrato il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, a
Palazzo d'Orleans. Il governatore
siciliano si detto pronto a venire incontro ai manifestanti, a
intervenire sui temi che competono l'amministrazione regionale e di
farsi portavoce con il governo Monti delle loro richieste.
Intanto si cerca di capire chi ci sia dietro questi movimenti. E a chi
giovi questo isolamento forzato della Sicilia. Il movimento, da subito,
si è dichiarato apolitico. Niente bandiere, in giro, se non quelle
della Trinacria. Da qualche giorno ha
però iniziato a rimbalzare per il web l'indiscrezione che dietro il
movimento dei Forconi ci fossero esponenti e militanti del partito
neofascista Forza Nuova. Alcune testate online hanno riportato la
notizia, citando perlopiù come fonti gruppi Facebook dell'estrema
destra . Non ci sono conferme ufficiali, ma è un fatto che Forza
Nuova, per bocca del suo leader Roberto Fiore, sia stato di fatto
l'unico gruppo politico ad appoggiare apertamente la protesta,
guadagnandosi le simpatie dei manifestanti.
E poi c'è "puzza" di infiltrazioni
mafiose. Il blocco dei trasporti in Sicilia "sta producendo effetti
devastanti sull'attività di centinaia di aziende agricole e la
sospensione dal lavoro di migliaia di operai del settore agricolo della
regione, con ripercussioni pesanti su tutta la filiera alimentare anche
nel resto del paese. Non la prima volta che ci accade". E'
quanto dichiara in una nota Gino
Rotella, segretario nazionale Flai Cgil. "Tutto ciò - prosegue
Rotella – è semplicemente inammissibile e, se fa venire in mente
l'alleanza tra mafia e camorra per il controllo del settore
ortofrutticolo, in particolare dei mercati e del trasporto dei prodotti
appaltato al clan dei Casalesi, mette in evidenza la necessità e
l'urgenza di avviare un reale ed effettivo processo di riforma della
politica agricola nazionale, nel suo insieme, non solo per ridurre le
filiere agroalimentari ma per renderle pi trasparenti e meno affollate
di soggetti estranei che offrono i diversi servizi dell'agromafie: dal
lavoro, ai trasporti, ai prestiti".
Notizie relative a infiltrazioni
mafiose nei trasporti sono rafforzate anche dalla Coldiretti. "Le
recenti operazioni di polizia nel commercio dell'ortofrutta, i cui
prezzi triplicano dal campo alla tavola anche per effetto delle
'strozzature' e 'anomalie' lungo la filiera", ne sono la conferma. In
riferimento al blocco dei Tir in Sicilia, la Coldiretti ha denunciato: "Per effetto del blocco tonnellate di
frutta e verdura siciliane stanno marcendo perché non riescono a
raggiungere gli scaffali dei negozi che, a causa del blocco, sono
sempre più vuoti con gravi disagi per i consumatori e danni per milioni
di euro ai produttori ". I prezzi, così si alzano, fino a triplicare.La
Sicilia isolata,quindi, è un affare sopratutto per le mafie. Forse
dietro i forconi c'è molto di più.
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