I teenager di tutta
Italia lo praticano quotidianamente, ma forse in pochi ne conoscono il
nome: il fenomeno si chiama “Sexting” e, stando ai dati di una ricerca
condotta da Save The Children, è in espansione: 8 ragazzi su 100
ammettono di andare su Internet con lo scopo di condividere foto osè e
il 22 per cento lo considera un comportamento comune fra i propri
coetanei. Termine che unisce le parole sex e texting, sexting vuol dire
“postare” (ovvero pubblicare in rete) immagini e video provocanti,
scambiandole con amici o conoscenti anche tramite
cellulare.
La ricerca - “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager
italiani” è il nome dello studio condotto dall’associazione umanitaria.
Gli intervistati sono 453 adolescenti e pre-adolescenti (dai 12 ai 19
anni) che risiedono al Nord, al Sud, al Centro e nelle isole. Il
campione è stato sbilanciato volutamente a favore dei ragazzi con età
compresa fra i 12 e i 17 anni, per evidenziare quanto l’abitudine di
produrre e scambiare immagini di se stessi nudi o in pose sexy sia
diffusa fra i minorenni. Il 4 per cento dei giovanissimi (12-14 anni)
dichiara di inviare spesso ad altri in rete fotografie a sfondo
sessuale in cui si autoritrae; la percentuale raddoppia fra i
pre-adolescenti (15-17 anni).
Il caso - I dati sono stati diffusi dopo il recentissimo episodio di
cronaca che ha visto protagonista un quattordicenne di una cittadina
lombarda, individuato dalla polizia postale e delle comunicazioni di
Catania. Il sito, immediatamente rimosso, ritraeva immagini di alcune
studentesse di una scuola media (compagne di classe del ragazzo), nude
e in alcuni casi in atti di autoerotismo. Immagini non dissimili da
molte altre che vengono inviate e scambiate in maniera naturale da
adolescenti sempre più abili nell’uso del Web, disinibiti e
probabilmente non realmente consci dei pericoli che corrono, sebbene si
dicano consapevoli dei rischi (lo dice il 76 per cento degli
intervistati, mentre soltanto il 7 per cento pensa che a prevalere
siano i vantaggi).
I numeri – A che età si comincia a fare giochi pericolosi con cellulari
e webcam? Quasi la metà degli intervistati (47%) dice di aver mandato
il primo SMS dal contenuto con riferimenti sessuali fra i 10 e i 14
anni. In generale fra i comportamenti più diffusi sono proprio i
messaggini osè inviati dal cellulare a farla da padrone (li usa il
43%), ma anche quelli ricevuti (41%), insieme alla visione di video e
fotografie (41%) e all’invio dei propri dati personali a persone
conosciute in Internet (43%). Quanto allo scambio vero e proprio di
immagini e video a sfondo sessuale fra amici, oltre un quinto degli
intervistati dichiara di farlo (22%), e fra chi ha già compiuto 17 anni
il fenomeno coinvolge 26 giovani su cento.
(da http://www.blitzquotidiano.it)
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