«L'assessore Centorrino dovrà rispondere in
aula e giustificare il suo comportamento inqualificabile relativamente
al ridimensionamento dell'istituto superiore Paolo Calleri». È
quanto affermato dal deputato regionale Enzo Vinciullo che ha
sottolineato come la decisione di accorpare le sedi distaccate
dell'istituto professionale pachinese con altre scuole di altra natura
di Rosolini è stata presa con il parere contrario espresso nel tavolo
tecnico che si è svolto nelle settimane scorse per pianificare i nuovi
assetti degli istituti di istruzione sia inferiore che superiore.
«Si tratta di una decisione, -ha affermato Vinciullo- che rischia di
penalizzare esclusivamente Pachino, condannando a morte il prestigioso
istituto pachinese, con l'aggravante di far perdere ulteriori posti di
lavoro. In un momento di crisi drammatica - ha continuato Vinciullo -
in cui il lavoro è diventato una chimera irraggiungibile, operare
politicamente per sottrarre posti di lavoro a un territorio già
maledettamente condannato ad una insopportabile disoccupazione è un
dato che non può essere accettato e che intendo contestare in maniera
vibrante per l'inutilità e l'inconcludenza politica del gesto». Secondo
Vinciullo, la provincia, i sindacati, ed i funzionari dello stesso
assessorato avevano deliberato di mantenere le classi distaccate del
Calleri, proprio per blindare l'istitu! to ed evitare che potesse,
perdendo l'autonomia e con essa decine di posti di lavoro. «Lo stesso
assessore, da me contattato telefonicamente, -ha continuato Vinciullo-
mi aveva assicurato che le decisioni del tavolo tecnico non sarebbero
state messe in discussione. Ora scopriamo che, a quanto pare, la cosa
non è così e non possiamo non essere indignati».
Intanto altre notizie sconfortanti stanno emergendo a seguito del
decreto trasmesso dall'assessorato regionale al ministero per
l'istruzione e la ricerca scientifica. Centorrino peraltro conferma
l'avvenuta modifica di quanto emerso dal tavolo tecnico ritenendo di
recepire delle istanze che avrebbero apportato modifiche secondo lui
limitate. Ma le limitate modifiche potrebbero avere conseguenze ben più
importanti almeno per Pachino. E' infatti stato disposto un cambio di
aggregazione di tre sezioni del plesso di via Rubera dall'istituto
comprensivo Giovanni Verga all'istituto comprensivo Carmelo Sgroi nel
tentativo di salvare in extremis l'autonomia di quest'ultimo. Inoltre
due s! ezioni del plesso di via Rubera passerebbero dall'istituto
Silvio Pellico sempre allo Sgroi.
Tuttavia, nonostante queste iniezioni di rinforzo, l'istituto Sgroi
difficilmente raggiungerebbe i 600 iscritti che lo metterebbero a
riparo dalla mannaia dei tagli. Anzi, le scuole con meno di 600
iscritti in questo modo sarebbero due, lo Sgroi e il comprensivo
Brancati che, a questo punto, potrebbero saltare entrambi. Quasi certo
anche il ridimensionamento di Portopalo che non avrebbe neppure
l'autonomia. A conti fatti, dunque, tra istituti comprensivi ed
istituti superiori, a Pachino potrebbero saltare addirittura quattro
dirigenze con i conseguenti tagli di posti di lavoro.
Le uniche scuole con dirigente rimarrebbero il Pellico ed il Verga.
I tagli, comunque, non sarebbero immediati. Durante il primo anno
infatti gli istituti passerebbero da una autonomia ad una reggenza.
Sarebbero così cancellati i dirigenti ma verrebbero mantenuti, anche se
solo per un altro anno a! ncora, le strutture amministrative di
segreteria.
Tale ridimensiona! mento drastico, comunque, avrebbe potuto essere
evitato se, sin dalle prime battute, si fosse deciso per una opportuna
redistribuzione dei plessi a livello locale, presentando una
suddivisione già programmata e che teneva conto dei bisogni della
popolazione. Ora invece, si rischia di subire dall'alto delle
imposizioni che tengono conto soltanto dei numeri e non delle ragioni
di opportunità territoriali.
I nuovi progetti inoltre arrivano in un momento in cui l'offerta
formativa delle scuole pachinesi sembrava in forte espansione. Gli
istituti superiori infatti nel giro di pochi anni hanno introdotto
l'istituto classico, l'istituto nautico e da ultimo, il sociosanitario
per l'avvio alle professioni sanitarie. I nuovi corsi rendono
certamente più appetibile l'offerta formativa con richieste di
iscrizioni provenienti anche dai centri vicini.
Salvatore
Marziano