Non è un caso che il governo rilanci l'attacco al valore legale del titolo di studio nel momento in cui definisce la devastazione dell'art.18.Entrambe le iniziative hanno un feroce segno di classe, entrambe sono funzionali ad un disegno che punta a rimodellare l' Italia secondo gli interessi dei ceti privilegiati. L'aggressione al valore legale del titolo di studio,esplicitamente richiesta da confindustria, tende a colpire alla radice il diritto allo studio e l'istruzione pubblica. Il governo tecnico, infarcito di vertici di università private, si è dunque messo all'opera per fare dell'istruzione un fattore essenziale di gerarchizzazione della società e per lanciare un altro messaggio di piena sintonia all' ideologia liberista. E' necessaria una forte risposta culturale ,sociale e politica che smascheri le iniziative di propaganda, occupazione preferita del ministro Profumo e rilanci l'obiettivo di un sistema dell'istruzione pubblico, qualificato, di massa , nel quadro di un movimento di lotta complessivo che contrasti gli indirizzi di politica economica e sociale del governo.
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