Profumo firma
decreto per valutazione e accreditamento atenei Coinvolte anche le
università on line - Obiettivo: migliorare la qualità del sistema
universitario - Migliorare e valorizzare la qualità del sistema
universitario attraverso l’introduzione dell’accreditamento e la
valutazione di atenei, sedi universitarie e corsi di laurea. E’ questo
l’obiettivo del Decreto Ministeriale - firmato oggi dal Ministro
Francesco Profumo - che definisce il nuovo sistema di autovalutazione,
valutazione, accreditamento iniziale e periodico delle sedi e dei corsi
di studio universitari. Il provvedimento, che completa il percorso di
attuazione della legge 240 e per la prima volta sintetizza in un unico
documento i criteri e le linee guida per la valutazione negli atenei,
rappresenta un vero e proprio Testo Unico sulla materia e riguarda le
università pubbliche e private, compresi gli atenei telematici. Le
attività di valutazione, che saranno svolte dall’Agenzia nazionale di
valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur), dovranno
verificare e accertare la qualità della didattica e della ricerca, dei
corsi di laurea, dell’organizzazione delle sedi e dei corsi di studio,
nonché la presenza e i requisiti delle strutture al servizio degli
studenti, come le aule e le biblioteche, il resto degli strumenti
didattici e tecnologici e, non ultimo, la sostenibilità economico
finanziaria dell’ateneo. Il rispetto di tali requisiti sarà condizione
necessaria per ricevere l’accreditamento iniziale, ovvero
l’autorizzazione da parte del Miur ad attivare i corsi di studio,
aprire sedi universitarie o istituire nuovi atenei. Ma la permanenza
dei requisiti che hanno condotto all’accreditamento iniziale sarà
verificata anche in seguito ai fini dell’accreditamento periodico,
insieme al raggiungimento di ulteriori standard di qualità ed
efficienza. Viene introdotto, dunque, una sorta di “controllo di
qualità” da rinnovare ogni cinque anni per le sedi universitarie e
almeno ogni tre anni per i corsi di studio. In particolare, nella
valutazione periodica saranno presi in considerazione i risultati
conseguiti dalle singole università nell’ambito della didattica e della
ricerca. Decisivi ai fini della valutazione e dell’accreditamento
saranno le visite in loco delle Commissioni di esperti della
valutazione (CEV), l’analisi dei dati della relazione annuale redatta
da Nuclei di Valutazione Interna, il monitoraggio e il controllo della
qualità dell’attività didattica e della ricerca svolta da tutti i
soggetti coinvolti nel sistema di qualità dell’ateneo, comprese le
valutazioni elaborate dagli studenti. Con questo nuovo e organico
sistema di valutazione l’Italia si allinea alla gran parte dei Paesi
europei, recependo le esperienze che essi hanno già sviluppato in
materia di valutazione per migliorare gli standard di qualità dei
rispettivi sistemi universitari, a partire dall’Olanda nei primi anni
‘80. Successivamente, tutti gli altri Paesi Ue hanno adottato procedure
simili, ispirandosi al sistema di valutazione europeo ENQA. Tra i pochi
ad esserne ancora privi c’era l’Italia.
Miur