Prende il via in
Parlamento l’esame del decreto del “fare”. Appello a deputati e
senatori: le immissioni in ruolo di 3.000 docenti e ricercatori negli
atenei sono sacrosante, ma non si possono finanziare sottraendo 75
milioni di euro alle cooperative di ausiliari esterne agli istituti. Se
il provvedimento passerà, per questi lavoratori sarà inevitabile
l’assegnazione di stipendi magrissimi o il licenziamento. A due mesi
esatti dal suo insediamento, il Governo Letta getta la maschera e
riprende a trattare la scuola allo stesso modo dei precedenti
esecutivi: all’insegna dei tagli e dei progetti a costo “zero”.
Stavolta la politica dei tagli è iniziata con l’ingiustificata
sottrazione di 75 milioni di euro del budget destinato annualmente ai
servizi di pulizia delle scuole affidati a cooperative (i cosiddetti
servizi ausiliari “esternalizzati”): il provvedimento, facente parte
del decreto del “fare”, su cui il Consiglio dei ministri ha già dato il
suo assenso e sui cui in questi giorni ha preso il via l’esame del
Parlamento, prevede infatti che vengano sottratti 25 milioni nel 2014 e
altri 49,8 nel 2015. L’obiettivo è garantire le assunzioni nelle
università e negli enti di ricerca, elevando tra il 20 e il 50% il
turn-over rispetto all’anno precedente. In termini pratici, ciò
dovrebbe portare all’assunzione di 1.500 professori ordinari e di
altrettanti nuovi ricercatori. Premesso che l’Università e gli enti di
ricerca hanno estremo bisogno di energie fresche e giovani meritevoli
in grado di rilanciare formazione e sviluppo, viene da chiedersi come è
possibile che tale necessità venga assolta a spese della scuola. Tra
l’altro andando a sottrarre i fondi destinati ai servizi di pulizia
esterni agli istituti, ridotti già negli ultimi anni da oltre 550
milioni a 390 milioni di euro. Il rischio, in sintesi, è che per
assumere professori universitari e ricercatori si rendono ancora più
poveri o addirittura si lasciano senza lavoro almeno 10 mila lavoratori
addetti alle pulizie nelle scuole, molti dei quali ex Lsu. Rendendo
anche vani gli accordi sulla stabilizzazione di diverse migliaia di
lavoratori di questo comparto oggi precari. La bozza di provvedimento
licenziato dal Cdm prevede, infatti, al comma 5 dell’articolo 54, che a
partire dal prossimo anno scolastico le scuole acquistino “ai sensi
dell’articolo 1, comma 449, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i
servizi esternalizzati per le funzioni corrispondenti a quelle
assicurate dai collaboratori scolastici loro occorrenti nel limite di
spesa che si sosterrebbe per coprire i posti di collaboratore
scolastico accantonati ai sensi dell’articolo 4 del decreto del
presidente della repubblica 22 giugno 2009”. “Attraverso questa
riorganizzazione della spesa per i servizi esternalizzati delle scuole
– spiega Marcello Pacifico, presidente Anief e delegato Confedir per la
scuola e i quadri – ai dirigenti scolastici viene chiesto di mantenere
in vita gli stessi servizi di pulizia degli ultimi anni, spendendo però
molti meno soldi. Ignorando, tra l’altro, la sentenza numero 333 del
Tar del Lazio, attraverso cui il giudice ha reputato illegittimo
tagliare il personale Ata e nel contempo mantenere in vita dei posti da
assegnare ad ausiliari esterni alla scuola a minor costo: con questa
sentenza, tecnicamente è stato annullato l’accantonamento dei posti
previsti dal DPR 119/2009, laddove non investito delle stesse riduzioni
di posti relativi all’organico Ata disposto dalla legge 133 del 2008. A
tal proposito, l’Anief – conclude Pacifico – attende con interesse la
sentenza di merito, fissata nel prossimo mese di luglio, attraverso cui
il sindacato ha chiesto di annullare la riduzione degli organici di
amministrativi, tecnici ed ausiliari”.
Informatorescolastico.it