Sarebbero 108mila gli statali in più secondo la spending review - Questi sindacati pasticcioni che scambiano esuberi, esodi volontari, mobilità e pre-pensionamenti, per licenziamenti! Roba da non crederci, almeno secondo il ministro della Funzione Pubblica. Sembrano battute post-ferragostane, invece sono verità sacrosante: per effetto della spending review ci saranno 108mila statali in esubero, forse di più, forse di meno. I numeri non ci sono ancora, le battute sugli esuberi però sì! Scontata la reazione pronta e dura delle OO.SS. che devono fare i conti con i lavoratori che hanno i contratti bloccati dal 2009, con il recente blocco fino al 2014 e quindi, a conti fatti, per parlare di rinnovo contrattuale si arriverà a fine 2015. Per fare finta di bilanciare il danno, il Governo pensa ad implementare la contrattazione di secondo livello, sempre ci siano risorse disponibili da mettere in gioco da subito e tamponare il danno già fatto. Peraltro, con questo scenario, le scelte annunciate dal Governo, peraltro unilaterali, convincono davvero poco anche perché ancora qualcuno dovrebbe spiegare dove effettuare questi tagli assicurando comunque il funzionamento del sistema. Ma per il Ministro tutto è ok: le 108mila unità in soprannumero previste, per il 50% saranno riassorbite con procedure di mobilità, per il restante 50% attraverso l’esodo volontario per quella parte di personale che è in possesso dei requisiti per andare in pensione secondo le norme precedenti alla riforma Fornero, con possibile allungamento (dal 31 dicembre 2014 al 31 dicembre 2016) della possibilità di pensionamento con i vecchi requisiti. Tanto basta per intuire che il prossimo autunno non sarà caldo, ma sarà caldissimo, perché le OO.SS. confederali e di categoria hanno gradito poco il modello da padre-padrone adottato dal Governo che ancora una volta usa l’accetta sui posti e blocca la parte economica dei contratti, anche se poi il ministro D’Alia annuncia un “confronto necessario” con i Sindacati con i quali bisogna aprire “un canale di dialogo sulle priorità”. Sulla complessa vicenda l’intervento a “gamba tesa” del vice-presidente del Senato, Roberto Calderoli (Lega), che ha perduto ancora una volta l’occasione per stare zitto, è stato più che dirompente: licenziare tutti gli esuberi! Occasione d’oro per far fuori anche i “fannulloni” nella P.A. e recuperare risorse idonee per coprire l’abolizione dell’Imu ed evitare l’aumento dell’Iva. Affermazioni gravissime da parte del vice-presidente del Senato, che sull’onda delle teorie berlusconiane, ritiene strategica e fondamentale l’eliminazione dell’Imu, mettendo sullo stesso piano la casetta di 80-100 mq del lavoratore dipendente, acquistata con un mutuo 25ennale con le mega-ville degli amici del Cavaliere, ed a quanto pare non solo suoi, con piscina, ettari di prato, bosco ed eliporto privato. Stavolta, però, tutte le OO.SS. assieme (Anief, Cisl, Cobas, Cub, Cgil, Gilda, Uil) parlano un solo linguaggio ed annunciano di essere pronti ad iniziative di mobilitazione, per arrivare allo sciopero generale per contrastare scelte unilaterali ed inaccettabili che rischiano di cadere solo addosso al pubblico impiego e scuola. (e.p.)
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