Apprendiamo con
soddisfazione che l’assemblea sindacale dei docenti e degli educatori
che lavorano al Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, indetta
unitariamente da tutte le rappresentanze sindacali, ha approvato un
duro documento indirizzato al Ministro dell’Economia, alla Ragioneria
dello Stato di Parma, al Dirigente Scolastico Provinciale ed
all’Ufficio Scolastico Regionale, per esprimere il proprio sdegno nei
confronti dello stesso Ministero dell’Economia che solo a Parma(!!!)
dallo scorso 15 gennaio, pretende che qualunque dipendente statale che
decide di aderire o si cancellarsi da un sindacato, per vedersi
validata la propria scelta deve chiedere la controfirma della
modulistica al capo ufficio, nel caso dei docenti è il preside. Fino ad
oggi rispetto a questa decisione inspiegabile di stampo
dittatoriale, ci sono state solo timide e tardive reazioni: dopo
una ventina di gironi ci fu un’interrogazione parlamentare dell’On
Maestri (Pd) e dopo 36 giorni un comunicato di solidarietà dell’Idv.
Nessun politico di Parma è intervenuto d’autorità pretendendo che nel
suo collegio, nella sua area territoriale di influenza, si mettesse
fine a questa vergognosa operazione di schedatura. Se non sono capaci
lo dicano. Martedì i rappresentanti di Gilda degli Insegnanti, Snals,
Cgil, Cisle Uil, per questa vicenda saranno ricevuti dal Prefetto.
Salvatore Pizzo, coordinatore Provinciale della Gilda Unams: “Noi della
Gilda di fronte all’incapacità complice della politica di saper
dirigere ed intervenire sul territorio di Parma, stiamo valutando
seriamente di organizzare un movimento per la scheda nulla alle
prossime europee ed amministrative”.
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