Le "gite"
scolastiche, tanto in voga in questo periodo e che pomposamente, nel
linguaggio burocratico, vengono denominate visite guidate o viaggi
d’istruzione, vanno abolite, perché non hanno più alcuna ragione
d’essere, creando solo disagi e problemi. Alle scuole, che sovente non
ricavano un’immagine positiva dall’esportazione di un modello quale
quello rappresentato dagli studenti fuori dalle mura scolastiche; alle
famiglie, specialmente quelle numerose, che ai nostri giorni non
possono sopportare l’ulteriore carico di spesa che, viste le note
carenze dei bilanci scolastici, cadono quasi integralmente su di esse.
Certo c’è anche chi trae vantaggio dal giro d’affari legato a questo
comparto. Ma che senso ha, senza peraltro un’idonea preparazione, solo
per esemplificare, mandare un’intera scolaresca ad assistere ad uno
spettacolo teatrale in un contesto che appare, anche per la tipologia
della rappresentazione, del tutto avulso dalla cosiddetta
programmazione didattica? Non sarebbe più opportuno, senza perdere
ulteriori giorni di proficue lezioni, organizzare nella scuola
gratuitamente corsi, seminari, dibattiti sulla legalità, sconvolgendo
magistrati e rappresentanti delle forze dell’ordine? Ci auguriamo che
l’attuale ministro della P.I. voglia emanare apposite disposizioni in
materia tese ad abolire un istituto che, così, come è oggi concepito,
risulta del tutto inutile e, in qualche caso, dannoso, senza lasciare
tale decisione alla discrezionalità delle singole istituzioni
scolastiche.
Gennaro Capodanno
gennarocapodanno@gmail.com