La
scuola italiana cade a pezzi e il "sostegno"
ne fa le spese! Le cattedre di sostegno assegnate ai singoli istituti
catanesi sono del tutto insufficienti a garantire una efficace e seria
programmazione didattica ed educativa per i tanti alunni in situazione
di handicap. Le ore di sostegno "tagliate" in maniera indiscriminata
sono una ferita inaccettabile nel corpo già malato della scuola
catanese. Sia sotto il profilo giuridico che dal punto di vista
didattico e, soprattutto, del buon senso. Ma lo sappiamo, la legge e il
buon senso non abitano nella scuola italiana! E tanto meno nei piani
alti dei ministeri! E il concitato annuncio delle "centocinquanta mila
immissioni in ruolo" risuona, ancor di più, come una tragica beffa per
i tanti insegnanti di sostegno che ogni giorno combattono al fianco dei
loro ragazzi contro il "taglia taglia" del ministro Giannini.
Molti alunni diversamente abili saranno privati totalmente
dell’intervento dell’insegnante di sostegno, altri ne potranno
beneficiare per un numero di ore ridicole (3, 4 la settimana).
Praticamente il tempo dell’appello e… via! Particolarmente pesante è la
situazione degli alunni con patologie gravi (comma 3 dell’articolo 3
della legge 104), cui spetterebbe un rapporto 1:1, cioè 18 ore
settimanali dell’insegnante di sostegno che quest’anno, molte scuole
catanesi, compresa la mia, non riusciranno a garantire.
Anche se la normativa in oggetto, più volte ribadita, è rigida, chiara
e tassativa, negli ultimi anni il ministero dell’istruzione ha
collezionato migliaia di sentenze sfavorevoli, a fronte dei ricorsi
delle famiglie dei ragazzi disabili, con l’obbligo di reintegrare le
ore tagliate e, spesso, a pagare cospicui indennizzi.
La logica per cui si ripropongono e si accentuano i tagli è quella,
vergognosa, che punta sulla rassegnazione di famiglie che vivono una
situazione difficile. Contro il "taglia taglia" del ministero, quindi,
è necessario difendere il diritto allo studio e all’integrazione
informando e sostenendo le famiglie. E denunciando alle autorità
preposte queste efferatezze giuridiche e morali.
Perché… chi "taglia" la scuola taglia il futuro. E qualcos’altro…
Angelo
Battiato
angelo.battiato@istruzione.it