Giorno 1 aprile alle ore 17.30, presso la chiesa di San
Francesco
Borgia di via Crociferi, è stato presentato il progetto "Catania ...
andar per icone e altarini", promosso dal Liceo Statale "G. Lombardo
Radice" e dell'ANFE Sicilia con la collaborazione della Soprintendenza
Beni Culturali e Ambientali di Catania.
La chiesa che in questi giorni ospita la mostra "La bellezza della fede
popolare" è apparsa cornice ideale a svelare un prodotto culturale,
patrimonio e testimonianza della tradizione popolare, fervido di fede e
di devozione. L'attività di alternanza scuola lavoro ha visto impegnati
venti studenti del liceo e dell'ANFE (sede di Catania), ed ha
individuato nelle edicole votive della Zona Core Unesco, ubicate nel
centro storico della nostra città, un percorso turistico-culturale
inedito, originale e differenziato da quanto solitamente si propone al
turista.
Hanno aperto i lavori con i saluti istituzionali il dirigente del liceo
cittadino, professoressa Pietrina Paladino e l'architetto Benedetto
Caruso; la dottoressa Maria Teresa Di Blasi, esperta di
tradizioni nel campo della fede popolare, ha svolto il ruolo di
moderatrice. La direttrice provinciale dell'ANFE, dottoressa Donata
Parisi, ha evidenziato il valore formativo del lavoro svolto dagli
alunni e la necessità di una scuola che si apra sempre più al
territorio, auspicando sempre più strette collaborazioni tra l'universo
scolastico, la pubblica amministrazione e il patrimonio culturale. La
professoressa Grazia Fisicaro, responsabile e coordinatrice del
progetto e che all'interno del liceo svolge la funzione strumentale per
l'orientamento scolastico, ha illustrato nei dettagli, e con chiarezza,
le fasi del programma, gli obiettivi e le finalità. L'intervento aveva
il sapore del racconto: per diversi mesi un vero e proprio team ha
lavorato con impegno e curiosità crescenti, mai rinunciando a fare
ricerca sul terreno nonostante le giornate uggiose o le verifiche da
effettuare che incalzavano. Del resto anche a scuola la professoressa
si è guadagnata fama di chi persegue con tenacia la sperimentazione
dell'alternanza scuola lavoro, aggirandosi tra i banchi senza posa, ora
silenziosa, ora offrendo un suggerimento, ora recuperando quella
bibliografia indispensabile o quel documento decisivo per il lavoro
degli alunni.
L'intervento della professoressa Rosalba Leonardi, interprete
raffinata degli aspetti storico-letterari del percorso, ha individuato
le schegge di memoria di cui
le edicole votive sono
testimonianza. Con l'aiuto di un testo poetico vernacolare, l'incipit
ha disvelato il desiderio di guardare oltre (e non solo lontano), agli
antichi, al saper cogliere nelle edicole quanto vi sia di profondamente
nostro ed intimamente ci lega ad patrimonio culturale che dal
linguaggio del vernacolo risale direttamente a quello dei classici.
Infatti, leggere un'edicola ha posto a tutti un problema di metodo che
consentisse di andare al di là di una lettura filologica e
superficiale. Sin dall'inizio gli alunni si sono spinti alla ricerca di
quella specificità, sospesa tra religioso e folcloristico, cui
l'altarino attende. Un problema, questo, adesso risolto e superato, ma
che ha comportato tanti studi, ricerche, chiarimenti e scelte di
metodo, per evitare ciò che in passato ha consentito che si
tralasciasse, per esempio, la ricerca sugli addobbi floreali o di cibo,
le cosiddette cone che oggi
solo in certe feste di quartiere rivivono e
si illuminano. Attento e professionale il contributo della
docente di storia dell'arte e responsabile grafico, la professoressa
Maria Luisa Di Vita, che ha curato le proiezioni delle immagini di
icone e altarini fatte dagli studenti e che ha guidato gli alunni,
passo dopo passo, nella scelta consapevole di quanto diverrà poi una
mostra itinerante.
Infine (ma non certo ultimi) i veri protagonisti del progetto: gli
studenti. Che bravi! Hanno prodotto schede ricche, articolate e
professionali; corredate di note, fotografie e didascalie, che
serviranno alla stesura di una guida delle edicole del centro storico
di Catania, densa di dettagli storici o letterari, o di quelle
tradizioni popolari così raramente salvate dall'oblio.
Intendiamoci: non si tratta di un lavoro di specialisti, ma di
una guida "agile", semplice e di immediata consultazione per tutti; non
per questo meno utile, in assenza di altre guide. Una guida che renderà
visibile ciò che di solito è sotto gli occhi, eppure invisibile; al
turista interessato, al passante frettoloso, al catanese semplicemente
innamorato della sua città: la testimonianza di fede e di devozione
delle "icone e degli altarini".
Anche l'allestimento della mostra itinerante è già quasi completo.
Realizzata interamente con il materiale fotografico elaborato dagli
alunni, la mostra darà modo anche agli studenti non direttamente
coinvolti nel progetto di collaborare e di impegnarsi in una concreta
esperienza di riscoperta, tutela, valorizzazione e, soprattutto,
fruizione consapevole del patrimonio culturale e popolare.
Il percorso delle edicole votive, che segue nel tempo le tracce della
fede e della devozione popolare di una città, rimarrà tangibile nella
guida turistica, un'opera concreta, utile, che restituisce il senso
ultimo dell'alternanza scuola lavoro e che pertanto la
preside del liceo e la direttrice provinciale dell'ANFE
metteranno a disposizione dell'Ufficio della Cultura e del Turismo di
Catania.
Il Referente per i Beni Culturali
Prof.ssa Marcella Labruna