Manifestazioni delle
OO.SS. martedì e mercoledì davanti al Senato mentre si esamina il testo
del Ddl – Sit-in in tutta Italia da parte dei Cobas e del personale
della scuola anche se impegnato negli Esami di Stato – Il sospetto
baratto con l’ex Cavaliere: modifiche sulla legge elettorale (e
riforme) in cambio dell’appoggio al Ddl Scuola
La pervicace ostinazione del Premier sul Ddl Scuola = assunzioni dei
precari è la prova provata che Renzi si innamora follemente di ciò che
pensa da solo, e forse anche in compagnia, tanto fa perdere di vista
l’oggettività delle cose!
Certamente è forte dell’appoggio del suo staff (Puglisi – Giannini -
Serracchiani – Faraone ed altri ancora) che dicono sempre signorsì
senza osare a pensare cose diverse [leggi Ceripnews: Emendamenti
ritirati o fiducia! - Assunzioni con maxi-emendamento e proteste
sindacali - Le posizioni contro e la difesa della Serracchiani” -
http://www.ceripnews.it/notizie.htm#emendamenti200615], ma arrivare a
negare la concretezza dei fatti significa non essere lucidi, non essere
sereni nella valutazione delle cose, in ultima analisi, significa non
essere politici di vaglia che dovrebbero operare nell’interesse della
Nazione e non del successo personale!
E così, mentre i più recenti sondaggi condannano il Premier e il Pd ai
minimi storici per colpa degli esiti elettorali che sono a loro volta
colpa della mancata ripresa economica, dell’Italicum, della riforma
della P.a. e della minacciata riforma della scuola, continuare ad
adottare la linea dura del prendere-o-lasciare, oltre che ricattare la
minoranza dem e l’opposizione tutta, suona anche come una dichiarazione
di guerra contro i Sindacati e quei politici che da tempo portano
avanti l’esigenza di un decreto sui precari.
Le OO.SS. stavolta non si sono fatti trovare impreparate dalle ultime
mosse di Renzi sulla scuola ed i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil
hanno pronto un documento comune in cui chiedono un confronto in tempi
rapidissimi, la garanzia delle assunzioni con decreto e manifesteranno
davanti al Senato domani e dopodomani quando riinizierà il balletto al
Senato; i Cobas, a loro volta, hanno annunciato sit-in in tante parte
d’Italia.
Sulla minaccia renziana del voto di fiducia, peraltro è arrivato un
secco no da parte del presidente Grasso che si augura si possa trovare
in Commissione una via favorevole agli emendamenti e la predisposizione
di modifiche condivise, evitando proprio la fiducia. Parole sagge, che
però sembrano cozzare con l’atteggiamento guascone del Premier che
rischia di voler fare il generale senza valutare quanta truppa lo segue
disciplinatamente e soprattutto risponda ai suoi ordini.
A chi lo racconta Renzi che se ci mette 3 miliardi di euro e oltre 100
mila posti di lavoro non si possono accettare (= sopportare) le
contestazioni?
Qui non si tratta di rifiutare il lavoro, ma della qualità del lavoro
stesso; non si tratta di soldi promessi e che non ci sono realmente, ma
della loro designazione finale; non si tratta di piagnucolare
succhiandosi il pollice, ed affermare che non hanno senso le assunzioni
se non si cambia la scuola, perché con questo Ddl la scuola cambia, ma
solo in peggio:
- per colpa delle assunzioni, poche o molte che siano (!);
- per colpa dell’organico dell’autonomia destinato solo
alle supplenze ed alla copertura dei posti vacanti temporanei o quasi;
- per colpa della chiamata diretta dei prof, in nome di una
presunta migliore qualità della didattica;
- per colpa della valutazione e della correlata premialità
di parte;
- per colpa della mancata gestione collegiale del Pof che
deve essere uno strumento di assunzione di responsabilità da parte di
tutti i protagonisti del processo educativo ed istituzionale;
- per colpa dei super-poteri conferiti ai Ds, con buona
parte dei quali non li vogliono affatto;
- con la valutazione triennale dei Ds affidati a pseudo
ispettori, incapaci di fare counseling, e quindi figurarsi se idonei a
valutare professionisti seri impegnati quotidianamente sul campo (se
qualcuno dei diretti interessati e cari lettori siciliani o altri
garantisti storcono il muso per questa affermazione, ho un elenchino
niente male pronto per essere pubblicato se necessario, a partire da
questi Esami di Stato!);
- a causa degli esclusi dalle varie forme di chiamata alla
firma dei contratti a tempo indeterminato;
- a causa dei concorsi a cattedra solo promessi;
- a causa del concorso per Ds bloccato senza sapere
effettivamente come e perché, nonostante ci sia già un buco nero di 6
mesi tra le cose scritte e dette e le cose finora non fatte!
Peraltro sarebbe bene che il Premier ed il suo seguito la smettessero
con la storiella delle assunzioni legate alle sorte del Ddl Scuola, non
ci crede più nessuno, non ci crede neppure lui e la stessa senatrice
Puglisi e la Ministra che continuano ad affermarlo, soprattutto dopo
che la minoranza dem ha sbattuto sui loro tavoli lo schema di un
provvedimento che a parte qualche virgola (ma solo perché siamo soliti
“fare le pulci” nei testi!) può essere approvato rapidamente senza se e
senza ma. Ovviamente solo che si voglia, lasciando l’onere ai politici
di discutere sul resto dell’impianto del provvedimento dopo le
risultanze della annunciata Conferenza nazionale sulla scuola dei primi
di luglio, che altrimenti rischia davvero di essere una vera e propria
presa in giro, come ha affermato Susanna Camusso, leader della Cgil.
Premere sull’approvazione della riforma così com’è, o peggio, così come
potrà diventare dopo la definizione del maxi-emendamento irto di
incognite e sconosciuto ai più, è segno di debolezza, è segno di una
vision politica ottusa e miope da parte di una maggioranza che oltre a
non pensare, non vede in prospettiva, mentre proprio sulla scuola,
l’economia ed i futuri assetti istituzionali un Governo acuto,
intelligente ed ambizioso nelle prospettive della durata, non può e non
deve permettersi di sbagliare soprattutto dopo le batoste subite alle
regionali e comunali, dopo gli scandali milanesi e romani, circoli
pidiellini compresi, a cui sembra si stiano mettendo solo pezze
colorate, senza procedere ad una salutare e radicale disinfestazione.
Quanto alle ultime novità giornalistiche pubblicate dal “Corriere della
Sera” che prevedono la rinascita di un Nazareno.2 con un ex Cavaliere
pronto a trattare con Renzi sulla reintroduzione nella riforma del
Senato elettivo e nuove modifiche alla legge elettorale con
l’attribuzione del premio di maggioranza dopo il ballottaggio, alla
coalizione e non più alla lista, in cambio di un appoggio forte per la
riforma della scuola, dopo il presunto rientro all’ovile di Denis
Verdini ed il suo gruppetto (circa 10 senatori), solo nelle prossime
ore, anche alla luce dei comportamenti dei singoli e dei gruppi,
potremo capire come stanno effettivamente le cose.
Di certo finora c’è una sola cosa: parte delle richieste forziste sono
le stesse avanzate dalla sinistra dem ed alle quali il Premier ha
sempre detto no, anche sottovalutando l’esigua sua maggioranza a
Palazzo Madama; forse assisteremo ad un ennesimo voltafaccia! (n.b.)
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