Per
la prima volta si celebra a Catania la Biennale della Cittadinanza
attiva, momento d’incontro e di socializzazione di settanta
associazioni catanesi che operano nel sociale per promuovere la cultura
della legalità, percorsi d’inclusione sociale, politiche della salute,
valorizzazione del patrimonio culturale segno d’identità di una
cittadinanza attiva e responsabile. Coma ha scritto il promotore
dell’iniziativa, prof. Renato D’Amico, docente di "Scienze delle
Pubbliche amministrazioni" e Coordinatore Master di II livello
in"Management pubblico dello Sviluppo locale" presso la Facoltà di
Scienze Politiche dell’Università di Catania, “L'evento si pone nella
prospettiva di sviluppare e diffondere un'idea di cittadinanza intesa
come la condizione non soltanto dell'«essere» cittadini titolari di
diritti e doveri, bensì, soprattutto, dell'«agire da» cittadini”.
Alcune associazioni: «Actionaid», Gruppo Locale di Catania, «ANPE»,
«CittadinanzAttiva Sicilia Onlus, «Gruppo IdeaAzioni», «Fondazione
Èbbene», «Inspire», «Officine culturali», costituitisi in Comitato
Promotore, collaborando con il Cedoc (Centro di ricerca dell'Università
degli Studi di Catania) in partenariato con l'Amministrazione Comunale
di Catania, hanno promosso l’evento che diventa un faro di luce di
cittadinanza e di cultura civica. Nelle tre intense giornate dal 7 al 9
aprile presso il Palazzo della Cultura si svolgeranno: incontri,
dibattiti, laboratori, esibizioni musicali e stand espositivi sui temi
della legalità, marginalità e inclusione sociale, politiche della
salute, patrimonio culturale e turismo, ambiente e territorio.
Apparirà, dunque, il volto vero di una città viva e umana, capace di
rispondere ai bisogni personali e collettivi della Comunità cittadina.
La cittadinanza attiva sollecita, infatti, la partecipazione
consapevole e responsabile fondata sul senso (e sull'orgoglio)
dell'appartenenza a una comunità ed implica l'attivazione spontanea,
deliberata e autonoma da parte dei cittadini, di azioni orientate ad
influenzare le procedure delle istituzioni così da poter pervenire
prontamente al bene comune e ai bisogni dei cittadini.
L'azione dei cittadini che scelgono autonomamente e attivamente di
“farsi carico” del patrimonio comunitario non può prescindere,
tuttavia, da un ruolo altrettanto attivo delle istituzioni pubbliche,
chiamate a recuperare il loro ruolo di “custodi” del bene comune.
Come ha scritto il prof D’Amico: Nel solco di questa relazione
tra cittadinanza attiva e ruolo delle istituzioni, tra capitale sociale
e processi virtuosi di sviluppo locale, si colloca la “Biennale della
cittadinanza attiva”, quale luogo d'incontro e scambio di conoscenze e
idee provenienti da singoli cittadini o da formazioni sociali, già
costituite o che si costituiranno grazie all'evento, insieme con le
parti sociali e le istituzioni pubbliche locali.
Parteciperanno all’evento anche i ragazzi sindaci e le delegazioni dei
Consigli Comunali dei Ragazzi, che hanno messo in pratica la cultura
della cittadinanza a scuola, considerata e gestita come una “piccola
città” e gli studenti che attraverso la musica e i laboratori manuali
ed espressivi si rendono protagonisti attivi di una cultura della
cittadinanza, che “s’impara, facendo”.
Giuseppe Adernò