Care ragazze,
cari ragazzi,
bentornate e bentornati a scuola. Ogni inizio d’anno porta con sé nuove
speranze. Finito il tempo degli auguri, ognuna e ognuno di noi ha il
dovere di tornare ad impegnarsi ogni giorno per realizzarle.
Lo studio e la conoscenza sono strumenti indispensabili, i migliori che
avete, per trasformare le vostre aspettative in percorsi di crescita
concreti. Ricordatelo sempre.
Certo, a voi oggi può sembrare che ciò che imparate a lezione o sui
libri di scuola sia finalizzato all’interrogazione o al compito in
classe, eppure non è così: state stratificando conoscenze, esperienze,
apprendimenti molto importanti, che vi permetteranno di diventare ciò
che vorrete essere domani.
A scuola le vostre e i vostri docenti - che ringrazio di cuore per il
loro straordinario lavoro - vi insegnano proprio questo. Sono le vostre
guide nella scoperta delle vostre aspirazioni, delle vostre
potenzialità, delle vostre ambizioni. Sono un sostegno nel fronteggiare
le sfide che il mondo vi pone ogni giorno. Le ore di lezione in classe
sono un momento di trasmissione di conoscenze, competenze e abilità
indispensabili e, al contempo, un appassionante modo per prepararsi a
crescere e ad essere cittadine e cittadini in Italia, in Europa e nel
mondo.
La scuola è il luogo dove si progetta e si costruisce il futuro. Anche
per questo, nel ruolo che ho l’onore di ricoprire, sento forte la
responsabilità verso tutte e tutti voi e verso le vostre famiglie.
Per alcune e alcuni di voi il rientro tra i banchi è rimandato di
qualche giorno. Il maltempo che si è abbattuto sul nostro Paese ha
creato qualche disagio e per questo, responsabilmente, alcune
amministrazioni locali e alcuni dirigenti scolastici hanno preferito
posticipare il ritorno a scuola, per evitare ogni possibile rischio.
Voglio infine rivolgere un pensiero particolare alle studentesse e agli
studenti delle aree del Centro Italia colpite dal terremoto. A voi
voglio garantire il mio impegno e quello del Governo: la scuola sarà
sempre in cima alla lista delle priorità e centrale nella fase di
ripartenza e ricostruzione. Perché la scuola è normalità, è
aggregazione, è comunità professionale, umana e civile, è esercizio di
speranza e futuro e nessuno può o deve esserne privato.
Nelle settimane appena passate ho trascorso molto tempo al Ministero ad
approfondire ogni dettaglio, ad individuare risposte efficaci ad
esigenze a volte complesse, a lavorare già da ora al prossimo anno
scolastico, affinché inizi nel migliore dei modi possibili per voi
studenti, per tutto il personale che vi opera, per le vostre famiglie.
Vi auguro, dunque, un buon rientro.
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Un abbraccio, Valeria
Fedeli