Oggi
le studentesse e gli studenti di tutto il Paese si sono rivoltati in
più di 70 piazze per esprimere il loro dissenso verso modelli di
alternanza scuola lavoro sbagliati e pericolosi e verso un sistema di
pubblica istruzione che non garantisce la qualità e la gratuità dei
percorsi educativi, dopo il corteo una delegazione della Rete degli
Studenti Medi è salita a discutere negli uffici del Ministero.
Giammarco Manfreda, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti
Medi, dichiara:” Oggi dopo il corteo che a Roma ha visto la
partecipazione di più di 3000 studenti il Ministero dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca ha accettato di accoglierci per
discutere delle rivendicazioni che in tutta Italia stavamo portando
nelle piazze. I casi in cui l’alternanza scuola lavoro non viene
concepita come quello che in realtà dovrebbe
essere, strumento di didattica alternativa, ma viene scambiata come
strumento per ottenere mano d’opera gratuita sono sempre di più e si
contrappongono ai percorsi positivi che esistono ma che fanno fatica ad
emergere. Le condizioni delle nostre strutture scolastiche sono
pessime, siamo costretti a passare 5 o 6 ore delle nostre giornate in
scuole che non possiedono i certificati di agibilità e che non sono
dotate dei parametri igienico-sanitari necessari, a volte siamo
costretti a studiare nei garage. Grave è anche la situazione rispetto a
un sistema di Diritto allo Studio che non è assicurato, le nostre
famiglie sono costrette a spendere tra i 1000 e i 1500 euro annui per
permetterci di studiare, per pagare trasporti inefficienti e libri di
testa dai prezzi esorbitanti.”
“Non succedeva da tempo che gli studenti venissero accolti al Ministero
dopo le manifestazioni ma non possiamo dirci soddisfatti – spiega
Manfreda – le risposte sono ancora deboli da parte delle istituzioni
che adducono la responsabilità alla mancanza di fondi. Non possiamo
però aspettare ancora per avere a disposizione una vera Carta dei
Diritti delle studentesse e degli studenti in Alternanza, non possiamo
aspettare di vedere il nostro diritto di studiare in luoghi sicuri e
soprattutto di farlo gratuitamente riconosciuto. Oggi è solo l’inizio,
da domani torneremo nelle scuole, nelle piazze per costruire giorno
dopo giorno una scuola diversa e un paese diverso più e equo”.
Rete degli Studenti Medi
Coordinatore Nazionale, Giammarco
Manfreda