Pino Iaria, docente
di matematica dell'I.I.S. Boselli di Torino e membro dell'Esecutivo
Nazionale COBAS, in quest'anno scolastico era stato assegnato dal
preside ad altra scuola, in violazione della continuità didattica e
malgrado Collegio Docenti e Consiglio d'Istituto avessero indicato
quale primo criterio di assegnazione proprio tale continuità. Insieme a
Iaria anche altre/i docenti sono stati/e spostati dalle loro classi,
esclusivamente a causa del loro contrasto con il preside. In
particolare lo spostamento di Iaria era determinato da ragioni
ritorsive stante l'attività sindacale del docente che ha denunciato più
volte sia in Collegio che all'USR condotte non conformi ai doveri
professionali da parte del preside (tramite una puntuale verifica dei
progetti e delle spese dell'Alternanza scuola-lavoro), nonché le
pressioni del dirigente per "ritoccare" verbali di scrutini, ricevendo
una contestazione disciplinare, poi archiviata dopo le puntuali
controdeduzioni. E a conferma di tale atteggiamento vessatorio, in data
18.5.2017 nel corso del Comitato di valutazione il preside si era
rivolto al prof. Iaria affermando: "io la sposterò di sede perchè lei è
un elemento disturbatore".
Tali motivi hanno portato Iaria a dimettersi da tutte le cariche
(Consiglio di Istituto, Comitato di Valutazione, RSU). Dopodiché, i
COBAS e Pino Iaria hanno presentato un ricorso d'urgenza, ex art. 700
(codice di procedura civile): e il Giudice del Lavoro di Torino ha
accolto il ricordo, ordinando al dirigente di assegnare il prof. Iaria
alle classi che aveva lo scorso anno, condannando peraltro il MIUR al
pagamento delle spese processuali. Il Giudice ha così motivato
l'ordinanza: "Dal quadro normativo emerge con chiarezza che
l'assegnazione dei docenti alle classi non è materia rimessa alle
unilaterali determinazioni del dirigente scolastico posto che
l'indicazione dei criteri è attribuita al Consiglio d'Istituto e che in
ogni caso il dirigente scolastico deve agire nel rispetto delle
competenze degli organi collegiali.
Il primo e prioritario criterio di assegnazione adottato era quello
della continuità didattica ed a tale criterio il dirigente era tenuto
ad attenersi avendovi peraltro aderito". Infine, prima di ordinare al
MIUR di reintegrare il prof. Iaria nelle proprie classi e
condannare l'Amministrazione alle spese (che speriamo paghi il
dirigente scolastico), così ha concluso il Giudice: "Neppure può
sostenersi che la decisione adottata sia finalizzata a perseguire
l'interesse superiore della scuola e tantomeno il principio
costituzionale del buon andamento dell'amministrazione: le vibranti
proteste degli allievi e dei genitori, riportate dagli organi di
stampa, nonché il rifiuto delle classi 4° e 5° della sezione O a
seguire le lezioni di matematica dimostrano inequivocabilmente come
l'interesse superiore non sia stato soddisfatto".
E' dunque questa una sentenza "storica" in una fase in cui la scuola
italiana è stravolta dalla legge 107 e dagli abusi di potere di tanti
presidi, convinti di poter esercitare un ruolo padronale nelle loro
scuole e premiati, pare, con un aumento contrattuale pari a dieci volte
la misera elemosina che si prospetta per docenti ed ATA. Grazie dunque
a Pino Iaria, agli allievi/e e ai genitori del Boselli, all'Avv.
Alessio Ariotto, per la fermezza e perseveranza che hanno dimostrato
nel tutelare gli studenti e chiarire a tanti presidi che la SCUOLA non
è un'azienducola che produce merci di bassa qualità, "governabile" in
maniera padronale da tanti piccoli Marchionne, ma un cruciale BENE
COMUNE ove va garantito il massimo rispetto per chi la vive e frequenta
quotidianamente e per i diversi organi che la compongono. E tutto
questo lo ricorderemo e lo porteremo in piazza in particolare il
prossimo 10 novembre durante lo sciopero generale della scuola.
Piero Bernocchi - portavoce nazionale
COBAS