In un
carcere-(albergo) è morto un tale. Si chiacchera, si vocifera, si
pispiglia, si
sussurra, si paventa che con codesta morte si è aperto un vuoto!
- Ora, non c'è che aspettarsi il suo
successore!
- Chi sarà?
- C'è attesa grande
- Che sia morto un eroe della patria?
- E come fu? Aveva appena 87 anni!
-Tanto, ancora, poteva fare di bene a questo nostro paese, no?
Oibò, viviamo forse in Monarchia? è morto un monarca?
c'è un trono vacante, e, quindi, un vuoto di potere in
atto, ed io non lo so?
No, No! Nulla di tutto ciò! E' morto, per sopraggiunta mala vecchiaia,
un tale, che, imputato di delitti atroci, e, per questo
condannato a più ergastoli, stava (finalmente) scontando la sua
giusta pena, dopo aver bestialmente vissuto in
latitanza dorata 24 anni.
I vertici istituzionali del Governo appaiono, (inspiegabilmente?)
frastornati dal luttuoso evento. Magistrati, politici,
moralisti, giornalisti, editorialisti, e critici opinionisti, mass
media, e talk show, gente comune, non fanno in questi ore
che discutere su che cosa bisogna fare. C'è confusione! E
ipocrisia grande!
Vuoi vedere che tale morto crea problemi di coscienza, e paure, e colpe
inconfessabili nelle anime candide e pietose, e cripto-cristiane
del Palazzo? Mi sarei aspettato che dai vertici di
uno Stato veramente libero e repubblicano, democratico,
forte e autorevole, si dicesse: Con tale morto, abbiamo chiuso:
non ci sarà più nessuna resurrezione della mafia! Non c'è nessun
successore al trono, se non la nostra Costituzione repubblicana! Questo
il nostro impegno.
E invece? Ahinoi!
Ma in quale Empireo ci troviamo?!
Coraggio! Per cambiare c'è tempo!
Nuccio Palumbo