L'11 settembre,
dalle 9 fino a pomeriggio inoltrato, migliaia di precari/e hanno
manifestato davanti a Montecitorio in occasione del dibattito
parlamentare sul Decreto Milleproroghe. In tale decreto era prevista
una misura che riconosceva il diritto dei/delle precari/e abilitati/e
ad essere inseriti/e in una graduatoria per la progressiva assunzione
in ruolo. Pur essendo per noi un riconoscimento solo parziale del
diritto all'assunzione per tutti i precari/e che da anni garantiscono
il funzionamento della scuola italiana, tale provvedimento è stato
incredibilmente bocciato dal governo del "cambiamento" e della
"dignità", malgrado in campagna elettorale sia la Lega sia i Cinque
Stelle si fossero ripetutamente impegnati a garantire il diritto di
mantenere il proprio posto di lavoro alle maestre/i DM, in particolare,
minacciate/i assurdamente di espulsione dalla scuola, dopo anni (o
decenni) di lavoro impeccabile.
E grande è stata l'indignazione dei manifestanti di fronte a questo
spudorato voltafaccia, che ha portato i due partiti governativi non
solo ad evitare il confronto con la piazza ma persino a rifiutare un
incontro con una delegazione di precari/e, tra i quali esponenti dei
COBAS.
Tra i manifestanti si è evidenziata ancora una prevalenza di maestre/i
diplomate/i magistrali (in lotta da mesi) ma anche una significativa
presenza di docenti abilitati TFA, PAS, Scienze della Formazione
Primaria e docenti non abilitati. Decine di interventi si sono
succeduti con contributi vari ed interessanti, intervallati da canti e
cori che hanno chiaramente fatto intendere che la lotta del precariato
della scuola non si esaurisce qui, anzi, come proposto e deciso in
piazza, va estesa con assemblee territoriali per arrivare ad una
Assemblea nazionale a Napoli il 21 ottobre di tutte le realtà del
precariato, nella quale si decideranno le prossime iniziative di lotta
unitaria per un lavoro stabile ed adeguatamente retribuito.
Come COBAS continueremo ad appoggiare le lotte del precariato della
scuola ritenendo assolutamente indegno il comportamento del governo
che, in continuità con quello precedente, vuole perpetrare il
precariato a vita. È pertanto fondamentale che si realizzi l'unità
delle diverse realtà dei/delle precari/e, a partire dal livello
territoriale con Assemblee provinciali e regionali, per giungere con
delegazioni unitarie territoriali all'Assemblea del 21 a Napoli, ove
decidere le forme di lotta da praticare durante la discussione alla
Camera e al Senato della Legge di Stabilità.
Piero Bernocchi
portavoce nazionale COBAS