Pubblicato
di recente per i tipi della Youcanprint, l’ultimo libro di Francesco
Manna, “L’estate di Arturo”, sta già riscuotendo un buon successo di
lettori e di critica. E’ il suo primo “romanzo giallo”, dove racconta
la storia di un adolescente che, per un banale incidente stradale, si
ritrova ingessato e costretto a stare a letto, e da casa sua comincia a
notare strani movimenti di uomini e donne intorno al suo isolato, che
destano la sua attenzione. Infine, suo malgrado, si ritrova testimone
di un efferato delitto. Arturo, “fisico atletico, alto, magro, capelli
neri e lisci”, è un quattordicenne assennato e maturo, nonostante la
sua giovane età, ed è, soprattutto, un ragazzo curioso e desideroso di
conoscere il mondo e di fare incetta di esperienze. E l’amore
corrisposto per una compagna di classe è l’esperienza più bella, come
per tutti i ragazzi della sua età, il desiderio di incontrarsi, di
“conoscersi” studiando insieme, di assaporare emozioni, sguardi, le
prime pulsioni amorose.
Dal racconto traspare l’atmosfera calda e coinvolgente della famiglia,
il rapporto a tratti difficile, ma inteso, forte, tra marito e moglie,
e tra genitori i figli, la trasmissione dei valori, la cittadinanza
attiva, l’impegno civile, che si evidenziano allorquando il padre
accompagna il figlio nella locale stazione dei carabinieri per
“testimoniare” dei fatti di sua conoscenza. E poi c’è la vita ordinaria
del paese, ci sono le debolezze, le fragilità, i segreti di uomini e di
donne. C’è anche la passione, che si sprigiona sempre, come un filo
d’erba che sbuca dal cemento, e c’è il desiderio di amare e di essere
amati, il più normale e intenso bisogno di ogni uomo.
Nel libro di Manna c’è la vita, la nostra vita, che chiede solo di
essere vissuta, con grinta, con ardore, con tranquillità. Asciutto il
linguaggio ed essenziali i dialoghi, senza orpelli e giri di parole,
l’autore racconta la vicenda con limpidezza e semplicità, e rende
godibile la lettura, dalla prima all’ultima pagina. Francesco Manna,
poliziotto-scrittore, misterbianchese, ha già al suo attivo diverse e
interessanti pubblicazioni: con la casa editrice Book Sprint ha
pubblicato due libri, “Graziella storia di una donna guerriera” (2013),
e “Graziella, il giorno dopo” (2015). Nel 2018, insieme ad Agata Sava,
ha pubblicato “Storie di tutti i giorni-Mille caratteri e non solo”
(Youcanprint Editore).
Nello stesso anno ha pubblicato con la stessa casa editrice, “La
primavera di Arturo”. Inoltre, ha fondato l’associazione culturale
“Graziella Corso”, in memoria della moglie scomparsa prematuramente,
con la quale ha organizzato tre edizioni di “Autori in divisa”, una
rassegna culturale con la partecipazione di colleghi
scrittori-poliziotti provenienti da tutt’Italia, e il Premio Letterario
“Graziella Corso”, riservato alle scuole medie del territorio, e
tantissime presentazioni di libri ed eventi culturali di notevole
valore. Manna nel 2000 ha anche preso parte alle riprese della famosa
fiction televisiva dell’ultima serie de “La Piovra 10”.
E adesso, Francesco Manna, “Assistente Capo Coordinatore”, classe 1962,
dopo aver prestato regolare servizio per oltre trent’anni nella Polizia
di Stato, ed aver onorato la divisa di poliziotto presso gli uffici
della Questura di Catania, dallo scorso 1 marzo 2020 “è stato posto in
quiescenza”: è andato in pensione. Così finalmente potrà dedicarsi alle
tante passioni della sua vita: la famiglia, i figli, la montagna, i
viaggi e, naturalmente, scrivere… “a 360 gradi e 24 ore al giorno”.
Tanti auguri Franco e buona vita!
Angelo Battiato