Patrizio
Bianchi, già presidente della task force del Ministero per
gestire la fase di rientro a scuola nel tempo del Coronavirus da oggi e
Ministro dell’Istruzione nella compagine di governo presieduto dal Prof
Mario Draghi, già Presidente
della Banca Europea.
La scuola ha così una guida tecnica nel “Governo dei migliori”.
Il Prof. Bianchi ordinario di Economia applicata e titolare della
Cattedra Unesco in Educazione, crescita ed eguaglianza presso
l’Università di Ferrara, dove è stato Rettore fino al 2010; Assessore
alla scuola, università, ricerca, formazione e lavoro della Regione
Emilia-Romagna. Presso la casa editrice il Mulino ha pubblicato numerosi volumi, tra
cui «Il cammino e le orme. Industria e politica alle origini
dell’Italia contemporanea» (2017) e «4.0. La nuova rivoluzione
industriale» (2018). e recentemente “Nello Specchio della scuola”, nel
quale risponde ad alcune domande precise: “Quanto incide la scuola su
crescita ed economia? Perché l’Italia è il paese d’Europa con
i più bassi livelli di istruzione, i più alti tassi di dispersione
scolastica e il più alto numero di NEET?
Questi interrogativi diventano ora pista di lavoro per una sempre
maggiore qualificazione della scuola italiana che è centrale nella vita
sociale, politica ed economica.
In una precedente intervista il neo Ministro ha dichiarato che è “ormai
indifferibile avviare una vera fase
costituente per la scuola, per aprire una nuova stagione in cui
la scuola torni a essere, o meglio divenga, il motore di una crescita
di un Paese che da troppo tempo è bloccato”.
E poi ancora: È tempo di investire in educazione, non solo per
superare l’emergenza Covid, ma per guardare
oltre, per ritrovare quel cammino di sviluppo che deve fondarsi
sui valori definiti nella nostra
Costituzione.
Il nuovo secolo della connessione continua ha bisogno di cittadini portatori, oltre che di contenuti, di creatività,
lavoro di squadra, capacità di astrazione e di sperimentazione, senso
di orientamento per poter navigare in mari aperti. La scuola
deve rispondere a queste esigenze e muoversi, insieme al Paese, nel
senso di marcia di uno sviluppo inclusivo e sostenibile.
Auguriamo al nuovo Ministro di mettere in atto quanto annunciato e che
la scuola “cresca sempre più” in qualità e in efficienza dei servizi.
Giuseppe Adernò