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C’è la mia brava collega che non vedo quasi mai, e mi dispiace; alcuni amici, dentro la macchina e poi a terra; il capo della mia scuola che mi guarda divertito e distratto; i miei nipoti che mi fanno compagnia, che poi al risveglio leggo sempre un loro messaggio; e gli occhi che sanno di mare del bambino più bello del mondo. E poi le mie donne, la nonna nel suo cortile; mamma in cucina, con le mani indaffarate; e altre, che non faccio il nome, ma sono tutte là, splendide e gioiose al mio cospetto, come colonne d’avorio, come gioielli.
E poi il profumo di quella città del mare, con la migliore ragazza del mondo. E poi un sussurro di pedinamenti distratti, vicini e lontani, e veloci, a perdifiato. E poi mi giro all’improvviso, apro gli occhi e vedo buio. Dove siete anime belle? Dove siete rimaste? Dove mi avete portato? Cosa abbiamo attraversato? Cosa abbiamo visto?
E la vita che finisce, e che non ci pensiamo tanto. E invece bisognerebbe pensarci più spesso.
Ma fortuna che c’è ancora un’alba che porta via tutto quanto. Altro che De Chirico, Dalì, Picasso, Baudelaire, l’astrattismo e l’urlo di Munch!
Qua siamo oltre. Siamo di notte. Al buio. E vedo tutto chiaro.
Angelo Battiato