Dal primo settembre meno studenti «pendolari» Sono trascorsi ormai ben sette anni dal primo e unico dimensionamento adottato nelle istituzioni scolastiche della nostra provincia. Infatti, il primo e l’unico risale al primo settembre del 2000. Da allora si è proceduto solo a piccoli ritocchi, che in alcuni casi sono risultati inutili. A questo punto, l’intervento dell’on. Leanza è molto proficuo, tenuto conto che l’assessore si è reso conto che il problema dimensionamento è improcrastinabile. Senza dubbio, gli obiettivi di tutti i componenti dei "tavoli di confronto", istituti dall’assessore in collaborazione con il capo dipartimento dell’assessorato dott. Patrizia Monterosso, sono seguiti da tutta la cittadinanza.
«Le difficoltà e le resistenze non mancano - rileva il segretario provinciale dello Snals, prof. Giovanni Tempera - si spera di poterle superare con un "atto di indirizzo" che l’assessorato si è impegnato ad emanare per stabilire i criteri a cui sono chiamati ad attenersi i soggetti proposti a tale operazione». È necessario, però, che gli Enti locali si impegnino a fornire alle scuole locali idonei e funzionali. La cosa certa è che la situazione della scuola catanese è abbastanza chiara all’on. Leanza che sa dell’esistenza di istituti con 1.000-2.100 alunni, nei quali l’azione didattica e formativa si svolge con difficoltà.
Per il segretario provinciale dello Snals, Tempera, è necessario vedere la mappa degli istituti superiori della nostra provincia per evitare il triste fenomeno del pendolarismo. Con il potenziamento degli istituti superiori - scuole con più indirizzi - da dislocare nei vari Comuni, com’è avvenuto a Mascalucia, Palagonia, Ramacca, si potrà garantire il diritto allo studio agli alunni nel proprio paese di residenza». A tal proposito, bisogna riconoscere che, con la istituzione di circa 24 nuovi indirizzi dal prossimo 1 settembre, il problema pendolarismo è in parte risolto. A Catania, dove attualmente esistono 24 circoli didattici, 22 istituti comprensivi, 9 scuole secondarie di primo grado e 24 di secondo grado, è necessario ridisegnare la mappa di tali istituti avendo, come punto di riferimento le 10 municipalità. Tutte le organizzazioni sindacali, infine, sono disponibili a dare il proprio contributo nella costruzione di un percorso che nel giro di qualche anno scolastico porterà la scuola catanese ad essere competitiva.
MARIO CASTRO (da www.lasicilia.it)