ROMA. Solo tre docenti specializzati Ssis su cento finiscono in cattedra. Secondo un’elaborazione dell’Associazione nazionale presidi, basata su fonti ministeriali nell’anno scolastico 2005-2006, su 34.777 docenti immessi in ruolo solo 985 erano abilitati Ssis, si tratta del 2,83%. E proprio in questi giorni sono in corso le selezioni per undicimila insegnanti.
Dalla Ssis sono usciti, dal ’99 a oggi, circa novantamila aspiranti professori che, però, in molti casi sono rimasti precari: «Noi abbiamo sempre denunciato questo elemento che rappresenta una diseconomia di sistema - ha detto il presidente dell’Anp, Rembado - perché si utilizzano delle risorse, non solo private, e competenze altamente qualificate per arrivare a specializzare docenti che poi non vengono impiegati nella fase di reclutamento del personale. Diciamo che servono insegnanti più competenti, ma quando li troviamo preparati non li utilizziamo.
Dobbiamo ricordare che i "sissini" hanno una formazione specialistica». È il Friuli-Venezia Giulia, con l’8,13%, la regione che ha la percentuale più alta di abilitati immessi in ruolo: 62 su un totale di 763 docenti.
Al secondo posto l’Abruzzo con il 4,95% (34 su 687), seguono la Sardegna con il 4,82% (63 su 1.307 ), il Molise con il 4,71% (12 su 255), il Veneto con il 4,33% (122 su 2.815), l’Emilia-Romagna con il 3,64% (101 su 2776), la Lombardia con 3,66% (210 su 5.741), la Puglia con il 3,13% (80 su 2.555). Ultima classificata la Campania con lo 0,88% (30 su 3.408), battuta dalla Liguria con l’1,14% (10 su 875 ) e dal Lazio con l’1,68% (53 su 3163).
(da www.lasicilia.it)