A seguito di numerosi quesiti pervenuti sulla “vertenza contro i licenziamenti” portata avanti da parte dei supplenti annuali con almeno tre anni di servizio, contro la cessazione dei contratti a tempo determinato da questi stipulati, ai fini della trasformazione del rapporto di lavoro a tempo determinato in rapporto di lavoro a tempo indeterminato, la Segreteria Nazionale CISL Scuola precisa che: « La Legge 183 (Collegato Lavoro), all’ art. 32 stabilisce che: “Il licenziamento deve essere impugnato a pena di decadenza entro sessanta giorni dalla ricezione della sua comunicazione in forma scritta…”. Alla luce di tale nuova disposizione, qualora si intendesse impugnare un licenziamento nel frattempo già intervenuto, il termine di 60 giorni decorre – secondo una diffusa linea interpretativa - dalla data di entrata in vigore della legge 183/2010. (da Cisl-Scuola Sicilia)Nel caso del personale precario della scuola licenziato alla fine dell’anno scolastico 2009/2010 che intendesse impugnare tale licenziamento, si dovrebbe pertanto osservare il termine del 23 gennaio 2011 come scadenza entro la quale notificare al datore di lavoro (Dirigente scolastico) la propria intenzione di procedere all’attivazione della vertenza. Tale notifica può essere fatta con invio di una lettera raccomandata A/R entro e non oltre il 23 gennaio p.v. Entro il successivo termine di 270 giorni dovrà seguire il deposito del ricorso nella cancelleria del Tribunale del Lavoro o la richiesta (non più obbligatoria) del tentativo di conciliazione o arbitrato».
Sulla attivazione delle vertenze, la Segreteria Nazionale ritiene doveroso puntualizzare che “l’iniziativa in corso non deve alimentare eccessive aspettative, stante la controversa giurisprudenza”, per non parlare del fatto che “la questione si intreccia inevitabilmente con quella sul reclutamento: due questioni delicate e complesse perchè segnate da articolati interessi e contro interessi” di cui è doveroso tener conto con giusto equilibrio.
Contratto precario? Hai tempo fino al 21 Gennaio per farti risarcire! (da Flc-Cgil Sicilia)
Ultimi giorni per impugnare i contratti precari irregolari degli ultimi anni e ottenere l’assunzione a tempo indeterminato
(di Francesca Cassarà)
Il Parlamento ha deciso di indirizzare un “pacco dono” natalizio a chiunque abbia avuto in passato un contratto di lavoro precario ora scaduto. Contiene una piccola bomba ad orologeria il cui conto alla rovescia scadrà il 21 Gennaio 2011. Ma andiamo con ordine.
Come si sa è pratica diffusa da parte dei datori di lavoro italiani quella di stipulare dei contratti a tempo determinato per risparmiare e non assumere a tempo indeterminato, spesso illegittimamente.
Negli ultimi mesi diversi lavoratori, nel pubblico e nel privato, hanno fatto causa ai datori di lavoro, impugnando i propri contratti di lavoro “atipici” irregolari e ottenendo risarcimenti o l’assunzione a tempo indeterminato.
Di fronte a questa “emergenza”, che avrebbe potuto portare moltissimi lavoratori a uscire dalla condizione di precariato, il Parlamento ha preso subito delle contromisure.
I nostri parlamentari hanno infatti approvato una legge, il cosiddetto Collegato Lavoro, che limita la possibilità di contestare le irregolarità nei contratti di lavoro precario ai 60 giorni che seguono la scadenza del contratto.
In passato era possibile impugnare i contratti senza limite di tempo. Questa nuova legge, invece, vale retroattivamente per tutti i contratti di lavoro del passato: ciò vuol dire che migliaia di lavoratori precari licenziati negli anni scorsi, che avrebbero potuto fare causa al datore di lavoro senza limiti di tempo, se non agiranno entro il 21 gennaio del 2011, verranno privati per sempre di questo diritto.
Insomma si tratta di una sanatoria mascherata dei datori di lavoro che hanno agito illecitamente nei confronti dei lavoratori. Un colpo di spugna che cancella i diritti dei lavoratori precari.
Cosa può fare allora chiunque abbia avuto un contratto di lavoro precario e sospetti anche minimamente la presenza di irregolarità in esso?
Non è necessario avviare la causa subito, ma è assolutamente indispensabile mandare prima del 21 gennaio una raccomandata con ricevuta di ritorno al proprio ex datore di lavoro, in cui si riportano gli estremi del contratto e se ne contesta l’irregolarità.
È consigliabile farlo perché la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro “atipici” contengono palesi irregolarità. In tal caso è possibile ottenere risarcimenti fino a 12 mensilità di salario e la trasformazione del contratto a progetto in assunzione a tempo indeterminato.
Diverse organizzazioni hanno deciso di mettersi a disposizione per tutelare i lavoratori precari, aiutarli a scrivere la raccomandata e valutare la possibilità di fare ricorso: la Cgil, i sindacati di base, la Federazione della Sinistra, i Giovani Comunisti fra gli altri.
L’invio della raccomandata entro il 21 gennaio è necessario per evitare di perdere per sempre la possibilità di fare valere i propri diritti.
Dopo averla inviata, saranno disponibili 270 giorni (9 mesi) per valutare in dettaglio caso per caso e per depositare il ricorso. Presso le organizzazioni citate saranno presenti esperti e legali che forniranno la consulenza legale a prezzi equi contrattati dalle organizzazioni.