Con questo mio breve
contributo volevo rispondere alla similitudine
immaginifica fatta da Stefano Stefanel, tra il concorso DS e quanto
detto dall’allenatore della Sampdoria “ rigore è quando arbitro
fischia”, nel suo articolo “ il dirigente superfluo “ , riportato anche
sulle pagine di AetnaNet. Nella mia risposta si deve considerare
la seguente ipotesi; l’arbitro come il MIUR, il fischietto
come la batteria dei test della prova preselettiva e i calciatori come
i candidati al concorso DS. E’ evidente che i calciatori debbano
seguire durante lo svolgimento della partita, secondo regolamento, le
decisioni dell’arbitro, come i candidati al concorso DS debbano seguire
le indicazioni del MIUR, e cimentarsi, di conseguenza, nei
quesiti a risposta multipla già pubblicati.
Il problema, che pesa come un macigno, sono i numerosi errori nella
batteria di test presentati, che rendono invalidante la stessa, come se
il fischietto dell’arbitro, all’improvviso, non fischiasse più. Le
conseguenze per entrambe i malfunzionamenti sono lo sconcerto e
l’avvilimento di chi è attore, o nell’avvenimento sportivo o
nell’avvenimento concorsuale. In altre parole se un arbitro ha un
fischietto che non fischia, i calciatori non riescono più a
interpretare correttamente la partita, allo stesso modo se una batteria
di test è docimologicamente imperfetta, i candidati al concorso non
riescono più a distinguere l’esatto dall’errato, condizionando
seriamente la loro preparazione ed il loro concorso. Non voglio
entrare nella questione delle fughe di notizie, che nella memoria
del mondo del calcio, prescindono dalle decisioni
arbitrali, andando direttamente nelle aule di giustizia e
provocando pesanti multe, squalifiche a vita e retrocessioni. Mi
astengo, per questa ultima parte, nel fare similitudini con la
prova concorsuale, chi vivrà vedrà. Nella triste situazione del
concorso DS, vissuta quotidianamente, con generale demotivazione, da
decine di migliaia di insegnanti, si possono fare mille paragoni, mille
esempi, ma il comune denominatore di una palese erroneità è, come
diceva Gino Bartali “ gli è tutto sbagliato, tutto da
rifare “.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it