Nell’ambito finanziario “Parco buoi” è un volgarismo che
viene utilizzato quale sinonimo di massa di persone, volendo indicare,
con questa espressione, quella categoria di piccoli e medi
risparmiatori che, improvvisatisi investitori, agiscono sui mercati
mobiliari e finanziari e che, senza disporre a volte della necessaria
preparazione, fanno uso di strumenti finanziari esoterici, destinati a
operatori finanziari o investitori professionali. A muovere tale massa
di persone vi è l'attesa, o la promessa, di un facile guadagno,
un'aspettativa che li porta spesso ad essere vittime di gravi perdite o
veri e propri tracolli. La locuzione rappresenta una metafora che
accosta questa folla di improvvisati investitori a una schiera di
bovini in attesa, inconsapevoli di essere destinati al macello, mentre
dietro di loro è già pronta una nuova generazione di capi che andrà a
sostituirli. Nella recente esperienza del concorso per Dirigenti
scolastici, ben 42 mila docenti sono stati strapazzati da una gestione
concorsuale, a detta di molti esperti, approssimativa, errata ed a
volte vessatoria.
Molti docenti sono passati da un’umiliazione ad un'altra, cominciando
dalla costrizione nell’uso di un librone rosso utile solo a chi lo ha
pubblicato, e proseguendo con la comica apposizione di pallini
neri ben fatti, o con la visione di un video streaming buono, nel
convincimento di una trasparenza mediatica, come specchietto per le
allodole, e per finire con la proposta di una serie di domande
docimologicamente incomprensibili e fuorvianti. Le delusioni non
finiscono qui, continuano con richieste, più o meno avide, di
soldi da parte di sindacati, associazioni e avvocati che organizzano
ricorsi e controricorsi, buoni solo per rimpinguare le casse
finanziarie di chi li propone. Per ultimo i Tar che in armonia con
tutto il sistema, precedentemente descritto, decidono in modo non
univoco il destino di docenti speranzosi, ammettendoli, rinviandoli e
sospendendoli, a proprio piacimento, dall’iter concorsuale. Così come
nel settore finanziario anche in quello dell’istruzione possiamo
coniare lo sconfortante termine “Parco buoi” , perché
come tali sono stati trattati quei docenti a cui la politica nostrana
chiede moralità, efficienza e trasparenza nelle loro quotidiane
attività didattiche. Questi docenti, a cui è stata bloccata la
progressione degli scatti stipendiali, a cui ci si rivolge, con una
buona dose di ipocrisia, per il rilancio di un Paese martoriato da una
corruzione dilagante, a cui i tagli lineari hanno portato via
anche l’anima del far bene in classe, sono considerati pedine
sacrificabili nel nome di ombrosi giochi di potere, necessari per
rimpolpare sacche di privilegio, che la nostra Italia non può più
permettersi. Forse abbiamo passato il punto di non ritorno per una
deontologia professionale all’altezza di tale nome, e si continua
imperterriti a costruire inganni e false promesse, che
hanno come unico obiettivo il baratro sociale dell’incompetenza.
Aldo Domenico
Ficara
aldodomenicoficara@alice.it