Sul tema
"Dissesti finanziari degli Enti locali, cause, rimedi e...
dolori" ha avuto luogo presso l'Auditorium del Palazzo della Regione
Siciliana, in piazza San Domenico, un incontro informativo promosso
dall'ANCRI, associazione degli Insigniti dell'Ordine al Merito della
Repubblica. Dopo il saluto del vice presidente nazionale ANCRI, Cav.
Franco Graziano, ha presentato una dettagliata relazione sul tema, il
Gr. Uff. dott. Luigi Albino Lucifora, già Segretario Generale di Comuni
e Provincie Regionali, nonché commissario straordinario in Comuni
dichiarati "in dissesto". "L'attualità del tema, ha dichiarato il
presidente della sezione ANCRI di Catania, Gr. Uff. Giuseppe Adernò,
sollecita una qualificata partecipazione di cittadini, in questo
difficile momento storico del Comune di Catania. Essere informati ed
essere informati criticamente, aiuta a meglio comprendere i problemi
delle Amministrazioni locali, e sollecita i cittadini ad un maggior
senso di responsabilità civica nella ricerca del bene comune".
Con questo intento è stato organizzato l'incontro che ha visto la
partecipazione di funzionari del Comune e degli uffici di ragioneria,
rappresentanti della Città metropolitana, dei Carabinieri e di attenti
cittadini.
Nella dotta ed esaustiva relazione del dott. Lucifora è stato
ricostruito il percorso storico dei bilanci degli Enti Locali, a
partire dagli anni Settanta sotto il rigido controllo delle Prefetture
e delle Giunte Provinciali Amministrative. Bilanci sempre in perfetto
equilibrio di entrate e spese e di "avanzi" reali. Il 90% delle spese
era destinato a finalità pubbliche di rilievo.
Con l'avvento della tanta auspicata "autonomia", con consequenziale
abolizione dei controlli esterni, i Comuni furono lasciati liberi nella
gestione e fu data loro la possibilità di autogestirsi e
autofinanziarsi ricorrendo ad ogni mezzo lecito al fine non solo di
migliorare i servizi pubblici esistenti, ma di crearne anche dei nuovi.
I Comuni, attraverso i loro Statuti, assumevano caratteristiche di tipo
"aziendale", affacciandosi nel "privato": SPA, global service,
outsourcing, ricorso al mercato finanziario, tramite strumenti
finanziari diversi e creativi.
La decennale esperienza del dott. Lucifora, in quei tempi in servizio
presso Comuni della Romagna e delle Marche, ha testimoniato i risultati
ottimali ottenuti da quegli Enti con significative entrate nelle casse
comunali a vantaggio dei cittadini.
Nel Meridione, invece, tale opportunità offerta dal legislatore, in
alcuni Comuni è stata sfruttata malamente, facendo perno soltanto sui
contributi statali che andavano sempre più assottigliandosi, come
d'altronde era stato preavvisato del Legislatore.
Nacquero così le "allegre brigate" con sperpero del denaro pubblico per
feste cittadine, manifestazioni estive, capodanni e carnevali e, una
volta esaurite le risorse finanziare di cassa si procedeva a prestiti e
mutui con interessi da capogiro. Come ha scritto su "La Sicilia"
Giuseppe Bonaccorsi, era una gestione "a gogò" che utilizzava la
formula magica: "Intanto spendiamo, poi pensa Dio".
Tutto ciò ha determinato il dissesto di numerosi Enti Locali e il dott.
Lucifora ne ha controllato un buon numero in Sicilia.
E' stata, quindi, introdotta dal Legislatore una procedura di controllo
(non inquirente) affidata alla Corte dei Conti.
Nei Comuni che hanno dichiarato il "dissesto", via prodromica verso il
risanamento, si è proceduto ad una diligente gestione delle risorse che
ha ridotto del 40% i debiti e ha comportato notevoli sacrifici per i
dipendenti e i cittadini.
Ecco le conseguenze e "i dolori" che provocano gli interventi
necessari da attivare per intraprendere la via del risanamento: niente
spese di rappresentanza, eliminate le auto blu, rideterminazione della
pianta organica del Personale, in proporzione al numero degli abitanti,
(uno su 780); il numero dei contrattisti è ridotto al 50% rispetto
all'ultimo triennio; abolizione delle consulenze e delle collaborazioni
esterne, imposte dai partiti; riduzione dei compensi e gettoni di
presenza dei consiglieri e assessori; e poi ancora a carico di tutti i
cittadini: aliquote al massimo per le tasse comunali: Tari, Tarsu e per
i servizi a domanda individuale; aliquote al massimo per gli oneri
comunali, permessi, concessioni, autorizzazioni a pagamento.
Prendendo poi in esame la situazione del dissesto della città di
Catania quantificato dalla Corte dei Conti di 1,6 miliardi, è bene che
i cittadini sappiano che da circa vent'anni la situazione delle casse
comunali era "in rosso".
Una volta dichiarato il dissesto, il Ministero dell'Interno provvederà
alla nomina della Commissione governativa, la quale entro tre mesi
dovrà presentare una dettagliata relazione d'interventi per bilanciare
la "massa passiva" e la "massa attiva", riportando l'Ente "in bonis".
A conclusione dell'incontro, gli Insigniti dell'Ancri presentano alla
Città il seguente comunicato- messaggio:
All'arroganza di tanti Amministratori
che hanno operato in modo dissennato, mal utilizzando le risorse dei
cittadini, risponde oggi l'attuale Amministrazione, composta di "uomini
coraggiosi" che hanno ereditato il grosso fardello di un nefasto ed
elefantiaco debito pubblico, ed ora sono impegnati nel risalire la
china, operando una svolta storica. Sarebbe opportuno che non si
ripetessero gli errori del passato, rispettando anche l'ordine
cronologico dei debiti da sanare, senza assecondare le richieste degli
amici e portatori di voti.
Occorreranno almeno dieci anni per
risanare il dissesto del Comune di Catania e anche le spese per le
feste vanno dimensionate o effettuate con il contributo volontario dei
cittadini, degli sponsor e... dei devoti che amano Sant'Agata.
Il cammino è tortuoso e denso di
ostacoli, e per questo occorre: allontanare coloro che hanno fatto
parte di un passato che ha prodotto tali danni alla Comunità cittadina;
avere l'umiltà del "sincere loqui et sincere agere", tenere sempre
informati i cittadini, - l'incontro promosso dall'ANCRI ne è un esempio
- coinvolgerli nelle decisioni dei sacrifici che l'intera Comunità
cittadina dovrà sostenere con una forte carica di responsabilità.
Consapevoli che come diceva Walt
Disney "tutto quello che si può sognare si può realizzare", il sogno di
una Catania nuova che come tante volte è risorta dalle ceneri della
lava, ancora una volta potrà rialzarsi da questa rovinosa caduta. Il
messaggio e l'augurio di Papa Giovanni Paolo II quando ha visitato la
città il 4 novembre 1994: "Catania, alzati e rivestiti di luce e di
giustizia" diventano oggi attuale e pressante per andare avanti con
coraggio, pazienza e tanto impegno da parte di tutti.
Il Presidente e i Soci ANCRI di
Catania