Il genetliaco
di un preside del Liceo classico merita particolare attenzione e
l'hanno testimoniato i numerosi ex alunni, colleghi e docenti che hanno
avuto la fortuna di incontrare nel loro cammino professionale il
preside Alfonso Sciacca. L'evento celebrativo ha avuto come titolo: "Insegnare è toccare una vita per sempre"
e le numerose testimonianze hanno descritto una vita donata alla
scuola, all'insegnamento delle discipline classiche nel nobile "Liceo
"Gulli e Pennisi", il più antico e il più moderno della città dei cento
campanili. Della storia dei 120 anni del liceo il Preside Sciacca
ne ha vissuto circa 60 come studente prima, poi docente e quindi
preside di quella scuola statale laica, sorta in competizione con gli
storici collegi religiosi della Città.
La figura del preside Sciacca è stata tratteggiata come docente
educatore da Mons. Paolo Urso, già Vescovo di Ragusa, evidenziando il
rapporto umano e le attenzioni verso i ragazzi e il personale della
scuola; come studioso e scrittore dal prof. Paolo Daniele, il quale ha
commentato i "dialoghi"con gli autori classici: Cicerone, Orazio,
Ovidio, come pure nel volume "Novellando con Erodoto" dove si manifesta
l'intensa padronanza dei classici che ha ispirato il pensiero e l'opera
del preside che ha posto l'uomo al centro della polis. "La scuola e
l'uomo", sintesi della pedagogia che caratterizza l'azione dell'UCIIM,
trova in Sciacca un testimone modello di preside e sindaco a servizio
della Comunità scolastica e cittadina. L'impegno e l'azione di servizio
alla Città di Acireale ha visto il preside Sciacca Sindaco e la
testimonianza di Rosario Sciuto e di Antonio Coniglio che hanno
condiviso l'esperienza politica ne hanno descritto lo stile e l'impegno
civile caratterizzato da scelte etiche per il bene della Città.
Di Sciacca, "vestale della scrittura" architetto della frase, funambolo
del pensiero che segue la barra dritta dell'equilibrio della saggezza,
del pensiero logico, ne ha parlato il prof. Salvatore Valastro, già
docente del Liceo, ora trasferito in Toscana.
L'avv. Orazio Consolo che ha avuto la fortuna di essere stato alunno al
ginnasio e poi al triennio del Liceo ha descritto l'arte e lo stile
magistrale del prof Sciacca, senza registro, senza interrogazioni
formali, ma esperta e sicura guida nei sentieri del sapere e della
conoscenza.
Nella seconda parte dell'incontro il Preside Sciacca, visibilmente
commosso per la numerosa affluenza di ospiti e per le attestazioni di
affetto e di stima da parte di tanti colleghi presidi, docenti ed ex
alunni, ha ringraziato la presidente dell'Associazione "Alunni ex allievi del Gulli e Pennisi",
dott.ssa Maria Grazia Finocchiaro, e la dirigente scolastica, Maria
Castiglione, che ha introdotto il saluto augurale.
Ringraziando gli intervenuti ha commentato il dono che ha
preparato per tutti gli ospiti: un libretto "Memoriter et iucunde, quel che resta
dell'amicizia" che celebra il dono dell'amicizia seguendo il
Laelius di Cicerone.
L'intreccio tra il romanzo epistolare (è dedicato, infatti, ad un
compagno di scuola, Gaetano, ora monaco dell'Abbazia benedettina di
Orval) ed il saggio consente la lettura dell'amicizia come memoria,
ricordo, vita e moti dell'animo. Vero testamento di valori che un
saggio educatore continua a trasmettere e a donare ai suoi sempre
affezionati studenti.
La torta finale con la scritta "Insegnare
è toccare una vita per sempre" ha sancito una giornata storica
del Liceo Gulli e Pennisi, omaggio ad uno dei suoi figli migliori.
Giuseppe Adernò