IERI A SAN SIRO AL CONCERTO PER L'ABRUZZO IN 60MILA E DUETTI MOZZAFIATO
Milano - Scenografia minimale, nessun fronzolo, ne' suppellettili.Appena qualche faro colorato ad illuminare una notte arrivata quando laboa della maratona era gia' stata superata da un pezzo. L'unica corniceera chiara da tempo: mettersi insieme per raccogliere fondi, faresplodere le voci a favore dei terremotati d'Abruzzo e ricostruire lascuola elementare 'De Amicis' de L'Aquila. Il resto e' venuto fuori inoltre otto ore di musica: un affresco fatto di decine di voci (piu' di40) e tutte rigorosamente femminili. Un disegno eterogeneo dove alfianco di evergreen rispolverate da donne che hanno fatto la storiadella musica italiana, si sono liberati tormentoni dei giorni nostri,canzoni e cantanti appena nate e gia' piantate nei ritornelli mentalidegli italiani. Ha azionato la prima tessera Antonella Ruggiero con"Ave Maria" di Fabrizio De Andre' e da li' e' partito il domino che hafatto tremare lo stadio.
Fatta forse eccezione per Anna Oxa, della quale non sono state gradite parole e suoni eterei (ed e' stata infatti l'unica ad essere fischiata), il pubblico di San Siro (in serata si e' parlato di 60mila presenze) ha dimostrato una ecletticita' sorprendente passando dallo scatenarsi su pezzi come 'Cobra' della Rettore e 'Siamo donne' di Joe Squillo, a canticchiare senza incertezze melodie come 'Sincerita'' di Arisa, 'Stupida' di Alessandra Amoroso e 'Briciole' di Noemi. A mettere in piedi il pubblico raccolto nei tre gradi di anelli ci sono riuscite anche Paola e Chiara e il bellissimo quartetto formato da Carmen Consoli, Marina Rei, Paola Turci e Nada che ha dato vita ad un momento strepitoso ad altissimi livelli; mentre la giovanissima Senit ha saputo ingraziarsi il pubblico mostrando da subito grinta da vendere. A Irene Grandi, invece, va il merito di aver davvero catturato tutti: l'irresistibile "La tua ragazza" e' stata cantata a squarciagola anche nelle retrovie dello stadio tra le lunghe file per bagno o bar. Il tutto e' filato via liscio, ordinato, essenziale e cosi' pare sia piaciuto: speaker delle radio a condurre senza eccessi e solo quelle delle cantanti a polarizzare l'attenzione per la piu' lunga kermesse femminile mai vista nel Belpaese. Liscio appunto, ma fino al primo nome che ha reso effervescente lo spettacolo.
Quello che era stato partecipe ma pacato e' diventato un pubblico scatenato e San Siro e' esploso prima al comparire di Fiorella Mannoia, poi all'arrivo di Laura Pausini che, in abito lungo verde speranza, si e' inserita in un duetto sulle note di una "E penso a te" dedicata all'Abruzzo (con tanto di ballo lento tra le due). Mano nella mano hanno attaccato "Quello che le donne non dicono" nella quale, strofa dopo strofa, sono entrate Elisa, Carmen Consoli e Giorgia. Da incastonare nella memoria certi duetti mozzafiato: quelli di Giorgia e Pausini in "Gocce di memoria" e "Primavera in anticipo", di Giorgia ed Elisa in "E poi" (che ha avuto il potere di ammutolire il Meazza), di Elisa e Gianna Nannini in 'Gli ostacoli del cuore', di Elisa e Mannoia in "Eppure sentire", di Elisa e Pausini (e Irene Grandi) in "Luce", di Pausini e Nannini in "La solitudine", di Gianna e Giorgia in "Amandoti" e "Come Saprei".
Le madrine, insomma, si sono fuse e reciprocamente ospitate, sperimentando combinazioni di voci inedite e dando nuovo lustro a vecchi cavalli di battaglia. E' cosi' che hanno fomentato una febbre che, del resto, aveva avuto molto tempo a disposizione per salire: ore di musica partite alle 16 del pomeriggio e che a mezzanotte, quando il concerto si chiude con l'inedito scritto dalla Nannini "Donna d'Onna" e con il corale "Il mio canto libero", avranno asciugato piu' di qualche gola. Senza contare quelle che, nel privato delle loro case e automobili, si sono aggiunte al coro quando e' partita la diretta dell'evento a rete unificate su 12 emittenti radiofoniche nazionali.