La Scala in tivù ma solo da Fazio
Giovedì speciale di “Che tempo
che fa” su “Carmen”.
Con Abbado e Barenboim
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
E bravo Fabio Fazio. Continua a essere l’unico o quasi che in Rai si ricordi dell’esistenza della musica «colta». In vista della prima della Scala, l’attesissima Carmen del 7 dicembre, ha organizzato un puntatone speciale di Che tempo che fa dal titolo «Una notte all’opera» come quello dei fratelli Marx e speriamo altrettanto divertente, che verrà registrato martedì e trasmesso giovedì in prima serata su Raitre. In studio suoneranno settanta professori dell’Orchestra della Scala diretti da Daniel Barenboim, che poi sarà seguito dalle telecamere fino a teatro, dove martedì c’è appunto la prova generale dell’opera di Bizet (seguirà l’«anteprima giovani» del 4, ormai a tutti gli effetti la prima «vera», anche perché a pensare ai commenti dei nani e delle ballerine del 7 vengono davvero i brividi: mille volte meglio gli under 30 della «primina», che sono molto più educati, competenti e appassionati. E poi per una volta la Scala non sembra Villa Arzilla).
Chez Fazio si appaleseranno anche Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore artistico del teatrone, e due pezzi grandissimi della musica, presenze rare in tivù perché si tratta delle persone meno presenzialiste del mondo: Claudio Abbado e Maurizio Pollini. Sono previsti anche interventi di Alessandro Baricco e di Jovanotti, e pazienza. Ma, insomma, l’intento è doverosamente divulgativo. Come divulgativa è la trasmissione in diretta dell’opera in alcuni teatri (a Milano, ad esempio, al Dal Verme) e in molti cinema, circa duecento di cui un’ottantina negli Stati Uniti e gli altri in Spagna, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Lettonia, Estonia, Danimarca, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria. L’opera in diretta al cinema ormai non è più un esperimento ma un’abitudine consolidata: il Met di New York trasmette stabilmente in tutto il mondo e in alta definizione.
Resta il fatto che sembra ancora impossibile ottenere la diretta televisiva della prima della Scala come di qualsiasi altra opera di qualsiasi altro teatro da quello che era una volta il servizio pubblico italiano. E dire che un tempo la Rai trasmetteva spesso il 7 dicembre: per esempio, pare di ricordare, la precedente Carmen inaugurale, quella dell’84, direttore proprio Abbado, con la Verrett e Domingo, o tempora. È chiaro che l’opera in prima serata (che poi prima serata non è: Carmen inizia alle 18) difficilmente fa il record di ascolti. Però non è nemmeno detto che sia un fiasco inevitabile. Certo bisogna farla venendo un minimo incontro a un pubblico che in maggioranza crede che «la lirica» sia Bocelli al Colosseo.
Per dire: quando la Rai dell’evo professori arrischiò la diretta del Macbeth «del cubo» (quello con la regia di Graham Vick), la fece precedere da un’intervista a Riccardo Muti non ancora caduto dalla Scala che era tutta un sopracciglio alzato e un sussiego modello «Qui Si Fa Cultura»: avrebbe cambiato canale anche Verdi e infatti fu subito flop. Ma, in ogni caso, una televisione pubblica potrebbe e forse dovrebbe, ogni tanto, potersi infischiare dell’audience. Invece si può infischiare della Rai chi vuol vedere Carmen in tivù. L’opera verrà trasmessa in diretta sia da Classica su Sky (canale 728 e in chiaro) sia dal canale francotedesco Arte. A proposito di servizio pubblico...
Giovedì speciale di “Che tempo
che fa” su “Carmen”.
Con Abbado e Barenboim
ALBERTO MATTIOLI
MILANO
E bravo Fabio Fazio. Continua a essere l’unico o quasi che in Rai si ricordi dell’esistenza della musica «colta». In vista della prima della Scala, l’attesissima Carmen del 7 dicembre, ha organizzato un puntatone speciale di Che tempo che fa dal titolo «Una notte all’opera» come quello dei fratelli Marx e speriamo altrettanto divertente, che verrà registrato martedì e trasmesso giovedì in prima serata su Raitre. In studio suoneranno settanta professori dell’Orchestra della Scala diretti da Daniel Barenboim, che poi sarà seguito dalle telecamere fino a teatro, dove martedì c’è appunto la prova generale dell’opera di Bizet (seguirà l’«anteprima giovani» del 4, ormai a tutti gli effetti la prima «vera», anche perché a pensare ai commenti dei nani e delle ballerine del 7 vengono davvero i brividi: mille volte meglio gli under 30 della «primina», che sono molto più educati, competenti e appassionati. E poi per una volta la Scala non sembra Villa Arzilla).
Chez Fazio si appaleseranno anche Stéphane Lissner, sovrintendente e direttore artistico del teatrone, e due pezzi grandissimi della musica, presenze rare in tivù perché si tratta delle persone meno presenzialiste del mondo: Claudio Abbado e Maurizio Pollini. Sono previsti anche interventi di Alessandro Baricco e di Jovanotti, e pazienza. Ma, insomma, l’intento è doverosamente divulgativo. Come divulgativa è la trasmissione in diretta dell’opera in alcuni teatri (a Milano, ad esempio, al Dal Verme) e in molti cinema, circa duecento di cui un’ottantina negli Stati Uniti e gli altri in Spagna, Francia, Gran Bretagna, Irlanda, Lettonia, Estonia, Danimarca, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca e Bulgaria. L’opera in diretta al cinema ormai non è più un esperimento ma un’abitudine consolidata: il Met di New York trasmette stabilmente in tutto il mondo e in alta definizione.
Resta il fatto che sembra ancora impossibile ottenere la diretta televisiva della prima della Scala come di qualsiasi altra opera di qualsiasi altro teatro da quello che era una volta il servizio pubblico italiano. E dire che un tempo la Rai trasmetteva spesso il 7 dicembre: per esempio, pare di ricordare, la precedente Carmen inaugurale, quella dell’84, direttore proprio Abbado, con la Verrett e Domingo, o tempora. È chiaro che l’opera in prima serata (che poi prima serata non è: Carmen inizia alle 18) difficilmente fa il record di ascolti. Però non è nemmeno detto che sia un fiasco inevitabile. Certo bisogna farla venendo un minimo incontro a un pubblico che in maggioranza crede che «la lirica» sia Bocelli al Colosseo.
Per dire: quando la Rai dell’evo professori arrischiò la diretta del Macbeth «del cubo» (quello con la regia di Graham Vick), la fece precedere da un’intervista a Riccardo Muti non ancora caduto dalla Scala che era tutta un sopracciglio alzato e un sussiego modello «Qui Si Fa Cultura»: avrebbe cambiato canale anche Verdi e infatti fu subito flop. Ma, in ogni caso, una televisione pubblica potrebbe e forse dovrebbe, ogni tanto, potersi infischiare dell’audience. Invece si può infischiare della Rai chi vuol vedere Carmen in tivù. L’opera verrà trasmessa in diretta sia da Classica su Sky (canale 728 e in chiaro) sia dal canale francotedesco Arte. A proposito di servizio pubblico...