C'e' soprattutto Silvio Berlusconi,
paragonato a un dittatore africano, e le ultime dichiarazioni del
premier sulla scuola pubblica nel mirino degli studenti di Milano che
questa mattina sono scesi in piazza per protestare contro il governo. Ma
i manifestanti non hanno risparmiato neppure le sedi Unicredit ed Enel,
colpite da un lancio di uova e fumogeni e imbrattate con vernice rossa.
Il corteo, composto da circa 300 studenti milanesi, e' partito dal
centralissimo Piazzale Cairoli. Una manifestazione chiaramente contro
il governo: ''Cacciamo Gelmini, Berlusca e tutta la cricca'',
''Berlusconi in esilio'', recitano i due striscioni in apertura del
corteo. I giovani manifestanti non si sono pero' limitati a una
protesta rumorosa, fatta di pentole e coperchi e di cori e slogan
contro il governo italiano e contro il regime di
Gheddafi.
Quando il cordone umano ha raggiunto Via Carducci, la rabbia dei
manifestanti si e' scatenata contro i due gruppi italiani che
simboleggiano i legami economici tra il governo di Roma e quello di
Tripoli. Emlematico, da questo punto di vista, il volantino appeso
dagli studenti su uno sportello bancomat: ''Enel, Edison, Unicredit,
Finmeccanica sostengono i dittatori i Nordafrica. Speculatori,
affaristi e corretti che se ne vadano tutti''. E cosi' le vetrine di
una filiale di Unicredit sono state colpite da un fitto lancio di uova
impregnate di vernice rossa e anche la facciata della sede milanese
dell'Enel e' stata imbrattata.
La protesta ha colpito anche la sede milanese di Fininvest, holding
della famiglia Berlusconi. Tra due semafori all'angolo tra via
Paleocapa e viale Gladio e' stato appeso uno striscione che recita: ''6
miliardi e 500 milioni di euro: con il patrimonio del Berlusca potremmo
garantirci 1.300 nuovi asili nido, 13 mila scuole messe in sicurezza,
220mila assunzioni di studenti''. (ASCA)
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