A fine febbraio,
l’Unicef ha presentato il suo rapporto La Condizione dell’infanzia nel
mondo 2011, dal titolo Adolescenza: il tempo delle opportunità. Il
secondo Anno internazionale della gioventù, iniziato il 12 agosto 2010,
è quindi dedicato all’adolescenza. Un focus sulla fascia di ragazzi di
età compresa tra i 10 e i 19 anni, che al pari dei bambini necessitano
di tutela e protezione.
Nel 2009, gli adolescenti nel mondo erano circa 1,2 miliardi
corrispondenti al 18% della popolazione globale: di questi, secondo le
stime, l’88% vive nei paesi in via di sviluppo in particolar modo in
Asia. Costituiscono invece solo il 12% degli abitanti, gli adolescenti
che vivono nei paesi
industrializzati.
“Negli ultimi due decenni, forti investimenti hanno prodotto dei
miglioramenti enormi per i bambini fino a 10 anni” – ha dichiarato il
Presidente dell’Unicef Italia Vincenzo Spadafora - “Per
contro, si sono registrati meno miglioramenti in ambiti critici per gli
adolescenti. Attualmente più di 70 milioni di adolescenti in età di
scuola media non la frequentano e, a livello globale, le femmine sono
ancora indietro rispetto ai maschi in termini di partecipazione alla
scuola secondaria. Senza istruzione, gli adolescenti non possono
sviluppare le conoscenze e le capacità di cui hanno bisogno per
affrontare i rischi di sfruttamento, di abuso e di violenza, che
risultano più alti proprio nel secondo decennio di vita” conclude
Spadafora.
Gli adolescenti vivono in un mondo destabilizzato da crisi umanitarie,
guerre, disoccupazione, malattie, cambiamenti climatici, degrado
ambientale. I giovani sono esposti a problemi nutrizionali che
riguardano forme acute di malnutrizione nei paesi in via di sviluppo e
all’opposto, di obesità nel mondo occidentale. Casi agli antipodi che
evidenziano il profondo divario tra gli adolescenti di una parte e
l’altra del globo. I dati registrati nel 2004 mostrano come quasi
400.000 adolescenti siano morti a causa di lesioni involontarie come
quelle provocate da incidenti stradali. Nei paesi sottosviluppati
invece, si muore di Aids: tra gli adolescenti di età compresa tra i 15
e i 19 anni, solo il 30% dei maschi e appena il 19% delle femmine
possiede una conoscenza corretta dell’HIV. Matrimoni precoci, abusi,
prostituzione minorile, sono queste le cause fondamentali
dell’infezione da HIV.
Altro punto che necessita di un’azione mirata, riguarda l’istruzione e
l’occupazione. Secondo i dati Unicef, in tutto il mondo, quasi la metà
degli adolescenti in età di scuola secondaria non la frequenta. In
particolar modo si registrano le percentuali di frequenza più basse
nell’Africa orientale e meridionale. Nel 2008 poi, i giovani avevano
probabilità quasi tre volte maggiori di essere disoccupati rispetto
agli adulti.
Nei paesi più poveri invece, il lavoro minorile dilaga in maniera
esponenziale. Reclutati in gruppi militari, i combattenti-bambini sono
oggetto di sfruttamento sessuale e di altri tipi di schiavitù.
La situazione descritta dal rapporto quindi, mette in luce l’urgente
necessità di un intervento a livello globale su coloro i quali
diventaranno gli adulti del futuro. “L’adolescenza rappresenta un punto
di svolta, un’opportunità per consolidare i progressi compiuti
nell’ambito della prima infanzia, che altrimenti si rischierebbe di
vedere cancellati” - ha dichiarato Anthony Lake, Direttore dell’UNICEF
– “Ora dobbiamo concentrare maggiormente l’attenzione su come
raggiungere gli adolescenti, e soprattutto le adolescenti, investendo
nell’istruzione, nella salute e in altre misure volte a coinvolgerli
nel processo di miglioramento delle loro condizioni di vita”. (fonte:
http://www.unicef.it) (di Valentina Verdini da Mediapolitika)
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