La situazione di caos che si è determinata dopo la sentenza della Corte
Costituzionale che ha eliminato le cosiddette code nelle graduatorie ad
esaurimento, la presenza di un enorme contenzioso relativo alla
richiesta di stabilizzazione del precariato di lungo periodo e del
riconoscimento dell’anzianità di servizio dei precari della scuola
impone al Governo e alla Politica di adottare provvedimenti urgenti con
atti aventi forza di legge per consentire l’ordinato avvio del prossimo
anno scolastico.
FGU-Gilda degli Insegnanti della provincia di Venezia ribadisce in
questo senso le proposte che la Gilda ha manifestato ai diversi governi
che si sono succeduti negli ultimi quindici anni.
E’ necessario, equo opportuno e conveniente
anche dal punto di vista finanziario nel breve-medio periodo procedere
all’immissione in ruolo di tutti i precari su tutte le cattedre libere
di diritto.
E’ necessario superare la differenziazione tra
organico di diritto e organico di fatto delineando un unico organico
funzionale di istituto o di reti di distretto che comprendono più
scuole dello stesso grado, organico aggiuntivo che consentirebbe di
affrontare con serenità le piccole-grandi emergenze che portano spesso
le scuole al collasso (copertura delle supplenze brevi, gestione delle
attività di progetto, potenziamento dell’offerta formativa,
utilizzazione dei soprannumerari, ecc.). Ciò porterebbe ad una radicale
semplificazione delle procedure con un sensibile risparmio nelle spese
di gestione da parte del MIUR e dei suoi organi periferici.
Bisogna ridurre sensibilmente la quota delle
cattedre attribuite con assegnazione provvisoria interprovinciale. In
questo momento si opera un gioco paradossale con il quale il docente di
ruolo usando l’assegnazione provvisoria in altra provincia toglie
cattedre ai supplenti nella provincia di destinazione e crea
contemporaneamente cattedre per supplenze nella provincia di origine
costringendo così i supplenti soprattutto delle regioni del sud a
trasferirsi al nord sempre e creando in ogni caso situazioni in cui non
si garantisce alcuna continuità didattica per gli studenti.
Si invita il Governo e il Parlamento a varare
in tempi brevi una vera riforma del reclutamento fatto stante che per
quest’anno scolastico, devono essere garantire le posizioni dei docenti
precari inseriti nelle graduatorie ad esaurimento consentendo solo
l’aggiornamento dei titoli e che si garantiscano anche negli anni
successivi le legittime aspettative dei docenti inseriti nelle
graduatorie definite ad esaurimento.
La riforma del reclutamento e delle graduatorie dovrebbe a nostro
avviso avere le seguenti caratteristiche per evitare che si riproducano
fenomeni di massa di precariato cui derivano aspettative legittime da
parte dei colleghi.
DOPPIO CANALE DI RECLUTAMENTO: Il 50% dei posti disponibili vengono
attribuiti ai docenti già in possesso di abilitazione che si
inseriscono in graduatorie regionali organizzate su base provinciale,
graduatorie che hanno durata quadriennale con solo aggiornamento dei
titoli biennale. Dopo il primo biennio è possibile il trasferimento in
altra provincia sempre della regione in cui si è inseriti o in province
di regioni viciniori identificate dal MIUR sulla base delle esigenze
effettive. Il restante 50% attribuito con concorso ordinario da
effettuarsi annualmente su base regionale e su contingenti definiti dal
MIUR e per le classi di concorso che presentano posti vacanti al quale
possono partecipare sia coloro che sono iscritti nelle graduatorie
regionali che i docenti abilitati non inseriti. Dopo il quadriennio è
possibile chiedere trasferimento in altra graduatoria regionale nella
quale si permane sempre per un quadriennio.
MOBILITA’: Per consentire la stabilizzazione delle titolarità si
propone che i neoimmessi in ruolo possano usare gli strumenti della
mobilità verso altre regioni solo dopo quattro anni. I docenti di ruolo
che hanno ottenuto trasferimento volontario ad altra scuola possono
chiedere altro trasferimento volontario solo dopo quattro anni.
Assegnazioni provvisorie e utilizzazioni possono essere chiesti
annualmente solo all’interno della regione di riferimento o in regioni
viciniori da definire con apposito provvedimento del MIUR. Le
assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni su altre regioni sono
definite su limitati contingenti stabiliti annualmente dal MIUR.
DOCENTI NON ABILITATI: per consentire il superamento della
situazione attuale che vede migliaia di docenti privi di abilitazione
assunti con contratti a tempo determinato si propone il loro
inserimento di diritto nei TFA a condizione che abbiamo effettuato
almeno 360 giorni di servizio negli ultimi cinque anni scolastici.
TFA: i test/prove di ingresso per frequentare i TFA devono, a nostro
avviso, consentire l’accesso ad un numero di abilitandi pari al doppio
dei posti disponibili fatto stante che la selezione deve essere
effettuata a conclusione dei TFA. I TFA devono avere pertanto costi
politici per i frequentatati.
Gilda degli Insegnanti di Venezia
Federazione Gilda Unams