Per ridurre il
numero di gravidanze indesiderate e di aborti tra minorenni - oltre
13.000 l'anno secondo l'Ispettorato generale degli affari sociali
(Iglas), un numero in continuo aumento - il governo francese sperimenta
da oggi nei licei della regione di Parigi il 'kit per la
contraccezionè: un pacchetto da sei 'buonì per poter consultare medici,
fare analisi ed acquistare, in modo anonimo e gratuito, qualsiasi tipo
di contraccettivo, dai preservativi alla pillola. «È una risposta
globale ed educativa che si rivolge a ragazzi e ragazze», ha detto il
ministro dell'Educazione Luc Chatel presentando l'operazione cosiddetta
'Pass santè contraception' in un liceo della capitale francese. A poter
disporre del kit saranno circa 159.000 ragazzi, tra i 15 e i 16 anni,
residenti nell'Ile-de-France, la regione parigina, basterà richiederlo
all'infermeria della propria
scuola.
«I giovani che hanno bisogno di una contraccezione regolare si trovano
di fronte a diversi ostacoli - spiega il presidente della regione,
Jean-Paul Huchon - come le difficoltà di parlare di sessualità con i
genitori, la ridotta disponibilità economica, o l'ignoranza su certi
argomenti». Con il kit potranno andare a consultare un medico generico
o un ginecologo, fare analisi del sangue, disporre di metodi
contraccettivi per tre o sei mesi, il tutto in modo gratuito. I costi
del kit saranno coperti integralmente dalla regione e sono stimati tra
i 7 e i 9 milioni l'anno. Al ministero dell'istruzione si insiste sulla
necessità di privilegiare «l'educazione alla sessualità»: il kit
permetterà agli studenti «una consultazione personalizzata e di essere
ascoltati». L'idea di un kit anticoncezionale per le minorenni francesi
era stata avanzata un anno fa anche dall'ex candidata socialista alle
presidenziali, Segolene Royal, che l'aveva sperimentata nella regione
di cui è presidente, il Poitou-Charentes. La Royal ha salutato
l'iniziativa del ministro e ha ricordato che «l'informazione dei
giovani sulla contraccezione e la prevenzione delle infezioni
sessualmente trasmissibili è ancora troppo debole». Polemica invece la
più importante federazione dei genitori degli studenti delle scuole
pubbliche (Peep) per la quale «il kit non può sostituirsi alle
politiche familiari» (da Leggo.it)
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