Presentazione
del volume di Sandro Barbagallo - Giovedì 26 maggio
Museo Diocesano -
Il meraviglioso repertorio iconografico della Basilica di San Pietro
viene letto con attenta cura da Sandro Barbagallo, giornalista e
critico d’arte de L’Osservatore Romano nel volume “Gli animali
nell’arte religiosa - La basilica di san Pietro in Vaticano “pubblicato
dalla Libreria Editrice Vaticana
La diligente e sorprendente ricerca dell’Autore, come scrive egli
stesso nell’introduzione prende avvio dall’occasionale impatto con il
pipistrello appollaiato sulla porta della sacrestia (uno delle 131
immagini del volume) e man mano diventa una vera “caccia di
animali” descrittiva ed interpretativa delle simbologie
allegoriche e dei messaggi impliciti che trasmettono le figure
degli animali nell’arte religiosa.
Barbagallo diventa così l’archivista dello zoo sacro , la guida nel
“safari mistico”della più grande basilica della cristianità,
simbolo e segno della Chiesa cattolica e quindi universale.
L’Autore descrive e commenta le numerose raffigurazioni di
animali, spesso mimetizzate, nascoste e quasi invisibili, e ne descrive
ben 64 specie, segno di presenza e di “compagnia”, metafora
del legame tra l’umano e il divino, tra la dimensione
naturale e quella spirituale
La raffigurazione degli animali accompagna la storia dell’uomo sin
dalle sue origini ed anche nelle civiltà più antiche si carica di
simbologie che afferiscono alla dimensione dello spirito e della
religiosità, se non addirittura ad una reincarnazione dell’anima,
come afferma Senofane, o le didascaliche favole di Esopo e di
Fedro nelle quali gli animali comunicano sentimenti, vizi e virtù.
L’attenzione agli animali che oggi è diventata nuova cultura di
rispetto e di protezionismo di specie e di razze in via di
estinzione , affonda le sue radici nell’umanesimo dei pitagorici, i
quali, ancor rima dei cristiani, scrivevano che “la bontà verso
gli animali è utile esercizio per rafforzare la filantropia e la
compassione”
Il volume, che fa parte della collana dei libri d’arte dell’Editrice
vaticana, risponde all’impegno didascalico e descrittivo
della preziosità dell’arte religiosa e, quasi idealmente
accompagna il lettore nel percorso che va dalla piazza all’atrio,
dalle navate al transetto , dalle tribune alla sacrestia,
favorendo una lettura integrale delle raffigurazioni degli animali,
quasi perenne arca di Noè dopo il diluvio universale. L’autore, aiuta,
infatti a scoprire e a focalizzare le immagini spesso nascoste,
imprigionate nella pietra, nel marmo, nel legno, nel bronzo e nelle
preziose tessere dei mosaici del mistico eterno paradiso
terrestre, purificato e spiritualizzato dalle antiche e
allegoriche simbologie delle virtù e dei valori del
cristianesimo: pace, umiltà, forza, coraggio,tenacia, fedeltà, pazienza
e saggezza.
La rappresentazione degli animali nell’arte religiosa:
leoni, agnelli e buoi; colombe, corvi ed aquile; serpenti,
lucertole, draghi e coccodrilli; pesci e delfini, cani e
gatti; lucertole e farfalle; cavalli, tori e
unicorni, costituisce, infatti, una perenne lode all’opera
del Creatore ed un ritmato salmodiare “ Benedite il Signore pesci
del mare, uccelli del cielo fiere ed armenti, lodatelo ed
esaltatelo nei secoli” che il Poverello d’Assisi traduce nel “Cantico
delle creature”.
Come ha ben citato nella prefazione Paolo Portoghesi, la descrizione
del sacro bestiario della basilica vaticana è illuminata dall’enciclica
“Caritas in veritate” di Benedetto XVI, ove si legge: Nella
natura il credente riconosce il meraviglioso risultato dell’intervento
creativo di Dio, La natura è espressione di un disegno di amore e di
verità, Essa ci precede e ci è donata da Dio come ambiente di vita. Ci
parla del Creatore e del suo amore per l’umanità”.
Giuseppe Adernò
redazione@aetanet.org