Uno degli
specchi più evidenti di come la nostra società stia cambiando è
sicuramente la scuola. Un’istituzione che da sempre ha fatto da
barometro delle temperature culturali del nostro Paese e che si
conferma anche in questo caso uno strumento affidabile per notare come
la componente multietnica sia diventata una realtà evidente anche se il
fenomeno si mostra in lieve rallentamento rispetto agli anni
precedenti. A rilevare ci pensa uno studio condotto dal ministero
dell’Istruzione Università e Ricerca (Miur) e della
Fondazione
Iniziative e studi sulla multietnicità (Ismu) e che analizza
l’incidenza degli studenti stranieri nella scuola italiana durante
l’anno scolastico 2010-2011.
Si nota quindi che le scuole lombarde spiccano su tutte per numero di
studenti stranieri che ne occupano i banchi ma si nota come anche
quelle emiliane detengano un posto di riguardo nella classifica
stilata. E quelle siciliane? Per la Sicilia i dati sono inferiori
rispetto alla media nazionale.
Analizzando il nostro dato regionale infatti si nota come nella scuola
d’infanzia vi sia il 2,3% di stranieri rispetto all’8,6 del dato
nazionale. Stesso discorso per la primaria, 2,9% contro il 9 nazionale,
per la secondaria di primo grado 2,7 contro 8,8 e per la secondaria di
secondo grado 1,5 contro 5.8.
Dei numeri che fanno giungere la media della nostra regione al
2,3%contro il 7,9% medio del resto del Paese.
Questo primo dato fa riflettere e presta il fianco a una lunga serie di
riflessioni sul fenomeno. In primo luogo si nota come probabilmente in
Sicilia sia meno diffusa l’integrazione degli stranieri. Infatti, far
andare i propri figli regolarmente a scuola è uno dei primi segnali del
tentativo di inserirsi in pianta stabile nella società della regione
d’appartenenza. In secondo luogo è innegabile, nonostante gli sbarchi
ad esempio di Lampedusa, che la percentuale di stranieri che risiedono
nella nostra regione è sicuramente inferiore rispetto a quelle del
nord. Un fatto facilmente spiegabile con il minor mercato del lavoro
che vige nella nostra regione rendendola sicuramente poco appetibile.
Vi è però un altro dato che indica come le cose stiano cambiando nella
nostra regione. Per gli alunni con cittadinanza straniera entrati per
la prima volta nel nostro sistema scolastico abbiamo delle medie
superiori rispetto a quella nazionale. Mentre nella prima abbiamo il
9,7% siciliano contro il 5,4 nazionale, per la secondaria di primo
grado viene segnato il 7,1 contro il 5,5 e per quella di secondo grado
il 4,1 contro il 3,8. Ecco dunque che in Sicilia in questa classifica
abbiamo un dato del 7,6% contro il 5% nazionale.
Cosa si può leggere da questi dati? Una cartina al tornasole di come la
nostra nazione stia cambiando e come la Sicilia non sia esente da
questo cambiamento che sta stravolgendo il nostro sistema sociale dalla
base. I nostri compagni di banco cambiano e non sarà difficile vedere
in futuro un compagno di banco dal nome esotico al contrario
dell’antico Pippo o Giuseppe che era fedele socio d’avventure nei primi
passi che muovevamo. Resta solo da comprendere per i cittadini come
questo non sia da vedere con paura ma bensì come occasione di crescita.
Soltanto in questo modo si potrà sfruttare il grande humus di crescita
che proviene dall’integrazione di modi di fare differenti, cosa che ha
reso grande la nostra regione in passato. (da
http://www.qds.it)
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