Il ministro
dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, ''sospenda immediatamente l'iter
fin qui realizzato e di attendere il superamento, qualunque forma esso
assuma, della crisi apertasi nella maggioranza''. Lo chiede Fernando
D'Aniello, segretario nazionale Adi, associazione dottorandi e dottori
di ricerca Italiani. ''Dopo il voto dell'8 novembre alla Camera dei
deputati e la nota diffusa dal Palazzo del Quirinale - rileva
D'Aneiallo - e' ormai aperta la crisi della maggioranza, che condurra'
alle dimissioni del presidente del Consiglio e di tutto il Governo dopo
l'approvazione della legge di
stabilita'.
Non e' ancora chiaro, invece, cosa accadra' dopo le dimissioni del
Governo.Negli ultimi tempi, la discussione sulla profonda crisi
economica attraversata dal Paese, e sulle misure imposte dai partner
europei per uscirne, ha messo in secondo piano gli effetti reali che la
crisi stessa e le politiche del Governo hanno generato e continuano
quotidianamente a produrre.
Anche sull'Universita' e' calato il silenzio: purtroppo vale la pena
ricordare lo stato di emergenza in cui trovano molti Atenei nonche' la
inaccettabile situazione, professionale e di vita, per moltissimi
giovani ricercatori; un contesto che la legge 240 ha solo peggiorato''.
''Abbiamo appreso - conclude - che nella legge di stabilita' e' stata
inserita una norma che prevede l'abolizione di qualsiasi limite
all'utilizzo di contratti di collaborazione: ancora una volta, senza
alcun preavviso alle rappresentanze dei giovani ricercatori o anche
agli organi di governo dell'universita', si approvano misure
inaccettabili, prive di qualsiasi disegno complessivo, se non il fare
cassa, del tutto disancorate da una prospettiva di sviluppo
complessivo. Come Adi chiediamo l'immediata eliminazione di quella
norma''. (ASCA)