Subito dopo il
discorso di Monti, mi son
dovuta chiedere cosa avessero da festeggiare coloro che sono scesi in
piazza (invero mi ero da subito sentita estranea a ciò), ma ci siamo
resi conto di cosa sia successo veramente??? Al netto delle resistenze
che il cavalier banana e i suoi fidi commiss avevano a non lasciare i
loro loschi affari di interessi privati e di case regalate, in comodato
d'uso ecc., essi sono da oggi assurti a vera pratica politica.
L'evaporato e variegato mondo di sinistra o presunta tale, fatta salva
la voce di Luigi De Magistris, non osa respirare, mentre
strumentalmente il solo Calderoli parla di macelleria sociale, di
inasprimento delle tassazioni generali ed il cavalier banana tuona,
facendo gli interessi della parte politica da lui rappresentata,"stacco
la spina quando voglio se si osa pensare ad una patrimoniale" che Monti
non neppure osato nominare.
(di Maria Antonia Stefanino
http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=15292)
Provo a fare sunto delle dichiarazioni di Monti e delle salvaguardie
degli interessi che tutela.
1) Ulteriore aumento della mobilità e flessibilità lavorativa, fine del
contratto nazionale, detassazione alle imprese e a loro buon cuore se
con la contrattazione più localistica che si possa immaginare, della
serie "io padrone, tu buono eccoti un euro di aumento", poichè saranno
i migranti i primi a dover tacere del tutto essendo l'anello
debolissimo della catena.
2) Piena attuazione della riforma Gelmini, quindi riduzioni del
personale, blocco di qualsiasi carriera o stabilizzazione nella scuola,
qualche spicciolo in più per il dividi et impera ad un presunto merito,
cito le parole specifiche "impulso alla selezione con l'implementazione
dei test invalsi", avendo egli in mente le università Bocconi ove si è
laureata in economia con 110 e lode una delle escort del capo, o la
LUISS, dove figli di conoscenti, tardi e medicocri studenti a
giurisprudenza alla Federico II, passano di corsa a sfilza di 27/28 e
qualche 30, c'entreranno qualcosa in tali repentini cambiamenti gli
11.000 euro di retta, pagati da papà, o alla Cattolica, dove appena ci
si prende una triennale a 25 anni, se si è Barbara Berlusconi le si
propone in seduta di laurea il dottorato di ricerca ed una cattedra
pressochè immediata ,nonchè l' inevitabile e, temo, esponenziale
aumento delle tasse universitarie.
3) Permettersi per strapotere mediatico di riconoscere che in Francia e
Germania ci si pensiona prima che in Italia, ponendo fine alla farsa
del "lo chiede l'Europa", per affermare subito dopo ma noi innalzeremo
l'età pensionabile e ridurremo l'osceno importo medio delle pensione
dei più, pari a circa 1400/1500 euro per chi è stato lavoratore
dipendente con un periodo contributivo fra i 35/40 anni e fra i 500/800
euro per quelle sociali e periodo lavorativi più brevi anche perchè
discontinui per mobilità,licenziamenti o altro.
4) Reintroduzione dell' ICI sotto forma di IMU, più tassazione
insaprita a partire dalle seconde case,che colpirà dal monoproprietario
ancora indebitato con mutui o peggio avendo comprato a seguito di
dismissioni del patrimonio pubblico per intenderci, gli assegnatari che
hanno comprato o stanno per comprare le case del comune, al ceto medio
con casetta di vacanza, mentre è da notare che i grandi proprietari,
dalla signora Lario (Societa immobiliare il golfo), costituiscono
società, di cui questi beni sono beni strumentali, spesso con sede
altrove, gettonato è il Lussemburgo, alla propietaria di un negozio
alla riviera di Chiaia in fitto ad un mio amico, così che i soliti noti
risparmieranno l'onta di dover contribuire a qualcosa. Mi ritorna in
mente il ragioniere di "Napoli milionaria, che ricorda alla rapace
borsa nerista, come per qualche chilo di fagioli e lo stretto
necessario durante il periodo di guerra egli le abbia "ceduto" dal
quartino ai Quartieri agli orecchini della moglie, eppure le regalerà
la medicina necessaria alla bambina malata.
5) Continuerà l'ormai decennale guerra in Afghanistan, anzi ci
precipiteremo a guerreggiare ovunque ci sarà richiesto, anzi, "un mio
ministro e proprio là", costi quel che costi in termini di vite umane e
di risorse .Eppure il più ottuso dei generali, conserva il sussulto di
dignità non fosse che per la comunanza con i suoi uomini, di
riconoscere quando una guerra è persa o inutile.
6) Sui costi della politica e i privilegi della casta un sussurato "Io
ridurrò le spese del mio dicastero" , voi fatelo se volete ma di certo
non lo vorrete, ed io nulla vi imporrò, tanto a pagare ci penseranno
quelli di prima, sempre gli stessi.
Mi chiedo quindi se gli italiani siano scesi in piazza, per festeggiare
il ritorno in grande spolvero della Democrazia Cristiana, per sottrarre
il cavalier banana alle sue escort e consegnarlo a rappresentare la sua
parte politica, per permettere alla Lega di rifarsi una verginità
politica e riguadagnare le posizioni perdute, per bearsi della
scomparsa di "qualcosa di sinistra in questo paese", per fascinazione
del tamtam mediatico e di qualche telecamera. O per tutte queste cose
messe insieme che storicamente sono chiamate restaurazioni, spesso
anticamera di tempi più che bui, di tempi orridi.
Commento
di Giuseppe Aragno - 19-11-2011
Pare che Monti abbia fatto il castigamatti con Microsoft. Pare anche,
però, che il rettorato del neoministro Profumo sia stato
caratterizzato, a Torino, dalla forte spinta alla collaborazione con
diverse aziende internazionali, prima fra tutte Microsoft. A parole,
l'opposizione guidata da Bersani ha sempre sostenuto che la riforma
Gelmini fosse un vero disastro. Nei fatti, oggi Bersani appoggia il
governo guidato da Monti, che ha sempre sostenuto la Gelmini, e un
ministro come Profumo che si trova a suo agio quando parla di Invalsi e
sul tema spinoso del rapporto tra pubblico e privato, si limita a
dichiarare "Io credo che la scuola sia la scuola". Una scoperta che
vale l'uovo di Colombo, mentre si avvia ad attuare la riforma.
Il teatro comico ha mille volti e si può esser d'accordo: ci sono
buffoni seri e tragiche buffonate. Così, se il Parlamento di Pontida è
una "comparsata" per comici scalcagnati e le barzellette di Berlusconi
danno la misura della miseria morale del Paese che l'ha votato, la
commedia a Palazzo Madama ha avuto ieri i toni dell'avanspettacolo.
Monti fa offesa alla sua intelligenza, quando ci rassicura sul
"complotto" dei poteri forti. Ma chi parla di complotto? Per carità,
qui tutto accade alla luce del sole e sono fatti chiari: un Parlamento
di nominati vota la fiducia a un governo che nessuno ha votato. Questo
è un fatto grave e Monti lascia il tempo che trova con le sue smentite.
Se il fatto, poi, sia di per sé complotto, il problema è di Monti e,
con tutto il doveroso rispetto, di Napolitano che l'ha incaricato.
E' un reale: per il ruolo che ha svolto, Monti è tra i responsabili
della crescita malata di un organismo politico pensato per i popoli e
diventato nemico dei popoli. Che l'Unione Europea sia sull'orlo della
catastrofe non è invenzione di fantasie morbose o di un risorto
estremismo che se la prende senza ragion veduta con una rinnovata
congiura demo-pluto-giudaico-massonica. Questi purtroppo sono fatti
concreti, come i percorsi e le carriere di uomini che stanno decidendo
del futuro dell'Italia e della Grecia, per limitarsi agli ultimi
avvenimenti. Non è colpa dei cittadini e non è una congiura, è un dato
di fatto: Mario Monti al governo qui da noi, Luca Papademos in Grecia e
Mario Draghi alla Banca Centrale Europea a Buxelles sono giunti tutti,
passando prima per la Goldman Sachs, la Commissione Trilaterale di
Rochefeller e il Gruppo Bilderberg.
In questo contesto si pone la chiave di lettura di eventi che sarà la
storia a ricostruire, ma è un fatto, non un complotto, che solo pochi
giorni fa il Passera banchiere, oggi ministro, dichiarava a nome del
gruppo Intesa: "Come banca [...] siamo [...] direttamente e
indirettamente uno dei più grandi sottoscrittori di debito pubblico
italiano". A noi oggi tocca credere per fede che il Passera ministro,
fino e ieri leader di una delle maggiori banche italiane, si occuperà
degli operai e non farà mai gli interessi del gruppo che ha guidato per
dieci anni. Tocca credere, e la fede dovrà essere grande, che il
banchiere Passera che si è occupato a lungo di trasporti, ha acquistato
per la sua banca il 10 % della nuova Alitalia e c'entra molto coi treni
privati di Montezemolo e Della Valle, da ministro delle attività
produttive e delle infrastrutture, tutelerà dalla concorrenza le
Ferrovie dello Stato sui binari dell'alta velocità.
In quanto all'istruzione, non è certo un complotto: Monti ha sostenuto
la Gelmini e il neoministro Profumo è uomo molto vicino al cardinal
Bagnasco. Tutto ci tranquillizza, tutto. In tempi di conflitto sociale,
un prefetto al Ministero dell'interno era tra i nostri sogni e, mentre
si decide chi paga la crisi, un ammiraglio alla Difesa ci rassicura. E
s'è visto subito, d'altra parte: Monti parla dell'Ici sulla prima casa.
Le spese militari non si toccano. Non fanno debito, no. Quelle sono
risparmio.
http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=15292
redazione@aetnanet.org