Stop alle
discriminazioni tra lavoratori nella scuola pubblica, ma attenti alla
prossima scadenza dei termini. Con una sentenza shock il Tribunale di
Bologna ha risarcito con un milione
di euro una trentina di insegnanti precari che nella primavera scorsa
s'erano rivolti al giudice per chiedere l'applicazione della normativa
comunitaria. Patrocinati dal sindacato Gilda Unams, i docenti
non hanno ottenuto la richiesta conversione per via giudiziale del
rapporto a tempo indeterminato, come invece alcuni altri giudici del
lavoro italiani avevano accordato ad altri ricorrenti, sia pure in
primo grado, ma hanno conseguito una vittoria importante sia sul piano
economico (risarcimento dei danni e adeguamento della carriera e dello
stipendio futuro) sia su quello simbolico e strategico. Infatti, grazie
a un fiume in piena di sentenze provenienti da diverse città italiane,
sta passando il principio che l'abuso di contratti a termine è illegale
anche a scuola, dove docenti e non docenti si vedono rinnovare il
contratto a termine e senza progressione di carriera anche per decenni.
Così lo Stato potrebbe essere indotto a procedere più speditamente con
le immissioni in ruolo per evitare di dovere pagare risarcimenti e
adeguamenti di carriera. La sentenza bolognese interessa molti docenti,
collaboratori e amministrativi scolastici modenesi, che nei mesi scorsi
si sono rivolti al Tribunale cittadino, in proprio o rappresentati da
vari sindacati, per chiedere la stabilizzazione del rapporto, il
risarcimento dei danni previsto dai decreti 165 e 368 del 2001,
attuativi della Direttiva 70/99 CE diretta a prevenire l'abuso dei
contratti a termine anche nella pubblica amministrazione, e gli scatti
di anzianità uguali a quelli riconosciuti non solo ai loro colleghi di
ruolo ma anche ai colleghi precari di religione cattolica. Va
intanto ricordato che il 31 gennaio prossimo scade il termine per
impugnare (con una semplice lettera raccomandata al datore di lavoro) i
diritti pregressi dei precari, inizialmente indicato nel 23 gennaio
scorso dal decreto "Collegato Lavoro". Si decadrà inoltre dal diritto
di far causa qualora non si agisse successivamente in giudizio nei
termini indicati dalla nuova normativa.
Vincenzo Brancatisano
vi.bra@fastwebnet.it