Da Cuneo:
a noi professori si chiede professionismo nel lavoro, ma con uno
stipendio da volontari. Mail da Parigi: studio qui però sogno di
tornare, commosso dalla sua intenzione di riaprire i concorsi. Chiede
Michela: quando investiremo davvero nella nostra scuola, per tornare
all´eccellenza? Scrive Fabrizio: crede che le prove Invalsi siano lo
strumento utile a valutare prof studenti e istituto? Ha avviato una
serie di riforme che possono essere migliorate, ma prima di introdurre
miglioramenti occorre portare a regime quello che è stato fatto I
transitori sui transitori non
funzionano.
Mille e ottocento domande arrivate sui computer di
Repubblica.it, la prima alle 2,08 di ieri mattina, l´ultima all´ora di
cena. I numeri del videoforum di ieri
pomeriggio, dalle 17 alle 18, con il ministro dell´Istruzione Francesco
Profumo - che ha risposto in diretta ripreso dalle telecamere di
Repubblica Tv -, dicono dell´interesse che viaggia intorno alla scuola
e all´università e alla ricerca, dicasteri che da 36 giorni sono stati
affidati all´ingegner Profumo, per sei anni rettore del Politecnico di
Torino e per sette mesi presidente del Consiglio nazionale delle
ricerche.
Il concorsone pubblico
Si è affrontato subito l´argomento più atteso in questi giorni,
monopolista anche tra le mail inviate. Il concorso pubblico per docenti
(di scuole elementari, medie e superiori), anticipato nei giorni scorsi
dal nostro giornale. Sarà bandito nel 2012 su base regionale, è
destinato a una platea di 300 mila persone, la gran parte delle quali
precari della graduatoria chiusa e a esaurimento (Gae). L´argomento
viene introdotto da queste due mail. La prima: «Da settembre studio a
Parigi, all´università Diderot, il mio sogno è ritrasferirmi in Italia.
Leggere la sua intenzione di riaprire i concorsi mi ha commosso». La
seconda: «Prima di pensare ai concorsi non sarebbe il caso di risolvere
la situazione dei tantissimi insegnanti precari che da tempo attendono
di entrare in ruolo?». Il ministro risponde: «Ci vuole equilibrio. Da
una parte ci sono le graduatorie con più di 200 mila persone,
dall´altra il segnale da dare ai giovani, se vanno in graduatoria
restano sempre in coda. Penso a due canali, una scatola più grande e
una più piccola. Quando sapremo con esattezza quante persone andranno
in pensione, divideremo i nuovi insegnanti: un´ampia percentuale di
assunzioni passerà per le graduatorie e una minore per il nuovo
concorso. I dettagli li conoscerò anch´io dopo il 10 e l´11 gennaio,
quando andrò alle commissioni Cultura di Camera e Senato».
Gli insegnanti, gli stipendi
Salutato da molte mail, «almeno adesso abbiamo uno che ci capisce»,
Profumo ha chiesto di abbassare il livello di attesa. «Alcune cose
della scuola non le so, anche se ho una moglie insegnante e tre figli
studenti. Oggi sono uno studente anch´io in una comunità di dieci
milioni di studenti, che vuol dire quaranta milioni di persone
interessate alla scuola. La scuola è il paese». Un passaggio centrale
del Forum è stato quello sugli insegnanti, categoria sociale che il
ministro ha definito «compressa». Anche qui due mail, di due "prof", a
introdurre: «Io l´autostima ce l´ho, è la società che dovrebbe
ritrovarla negli insegnanti». Due: «Ministro vada nelle scuole e vedrà
che i professori si ammalano pochissimo». La risposta di Profumo è
stata: «La scuola è meglio di quel che appare, la sua comunità può
tornare all´amore per questo lavoro diverso da tutti gli altri. La
pentola di questa comunità è stata compressa da un coperchio troppo
pesante, lo stiamo aprendo e la comunità inizia a respirare. Io ho
fatto questo mestiere per 28 anni e mi sono sempre divertito, lo devo
agli studenti. Credo sia il mestiere più bello del mondo. E oggi, dopo
essere stato un professore, un preside, un rettore, un presidente di
Cnr, avendo sbagliato molto posso comunicare molto».
Da Savigliano, Cuneo, un insegnante tecnico pratico di informatica
racconta: «I professori parcheggiano le loro Punto a fianco delle Alfa
Mito nuove fiammanti degli studenti. Gli insegnanti si permettono
cellulari da 90 euro, gli studenti da 500 euro. Agli insegnanti si dice
fannulloni, gli si chiede di essere professionisti nel lavoro, ma
volontari per quanto riguarda lo stipendio». Già gli stipendi.
Ministro? «Ci vuole molta concretezza, il paese è in grandissima
difficoltà, promettere risorse che non ci sono non è onesto. Quando non
ci sarà più la crisi anche sugli stipendi si potrà riaprire un
discorso».
Ieri all´ora di pranzo Profumo ha incontrato i sindacati. E ha dato
loro due notizie: il congelamento degli scatti di anzianità previsti
dalla Gelmini fino al 2014, sarà sbloccato. E lo stanziamento destinato
alle scuole per le spese di funzionamento - l´aliquota dell´autonomia
scolastica - sarà portato da 130 a 200 milioni.
Valutazione Invalsi
Chiede Fabrizio Picciolo: «Ministro, crede davvero che le prove Invalsi
siano lo strumento giusto per valutare studenti, professori e istituto,
tanto da far dipendere dai suoi risultati persino gli stipendi dei
docenti?». Ecco il ministro: «Il fine primario del nostro Invalsi è
quello di fare una fotografia alla scuola e capire che cosa non va. La
valutazione sugli insegnanti, invece, deve essere su base volontaria.
Le valutazioni devono dare degli effetti, potranno esserci premi in
busta paga».
La didattica
Un lettore sulle lingue straniere: «A quando lo studio delle materie in
inglese?». La risposta: «Dal 2012-2013. Con i Clil, gli apprendimenti
integrati. A partire dalla terza classe i licei linguistici avranno
alcuni insegnamenti in lingua, la matematica, la storia, l´economia. I
nostri giovani devono diventare cittadini del mondo». Michela Gallo,
mamma romana: «Ho entrambi i figli alle elementari. In quinta per
miracolo si arriva ai romani e la geografia è un´infarinatura generale.
Quand´è che investiamo come la Corea e la Finlandia?». Il ministro: «In
Finlandia non ci sono più le classi e i laboratori, ma si lavora in
spazi aperti e a volte si cambia il ruolo docente-discente. Anche noi
dovremmo ridisegnare la scuola in strutture diverse, l´aula chiusa non
va più bene. Ci vuole una scuola più intensa nei tempi e consapevole
che oggi un ragazzo apprende in aula solo il venti per cento di quello
che sa. Non è un sogno pensare a meno ore più proficue e a cinque
giorni di lavoro invece che sei».
Tablet, notebook: il futuro
L´Ocse certificherà i progressi dell´educazione digitale (lavagne
multimediali, classi 2.0, banda larga) della scuola italiana. Un
lettore ricorda: «Siamo agli ultimi posti per divulgazione
informatica». Un altro: «Perché non utilizziamo la tecnologia corrente?
Avendo due figlie, ho visto che dopo 30 anni gli zaini pesano sempre
uguali. Con un bel tablet si risparmierebbe, ma soprattutto il peso
fisico della conoscenza sarebbe inferiore». Il ministro risponde con un
racconto: «Se i nostri nonni si risvegliassero, troverebbero un mondo
che è Odissea 2001 nello spazio. Invece la scuola è la stessa, con gli
stessi banchi in formica verde. I nostri ragazzi sono nativi digitali e
la loro scuola deve diventare moderna e visionaria. Si può fare una
scuola web 2.0 con strumenti diversi e a costi ridotti per le famiglie.
Il book in progress, per esempio. E´ un libro di testo scritto da
maestri e professori e messo a disposizione delle famiglie. Costa 35
euro. La spesa per i libri in una scuola media superiore è, invece, di
400 euro per famiglia. Questa differenza può servire alla stessa
famiglia per comprare ai figli un notebook. Libri gratis scaricabili da
internet? Il gratis gratis non mi piace, non è mai valutabile».
Tasse universitarie, borse di studio
«Il tempo di questo governo è breve e non faremo riforme: potremo solo
oliare meglio il sistema. Sulle università si faranno
razionalizzazioni, non so ancora dire se arriveremo alla chiusura di un
ateneo. Non tutte sono gestite con autorevolezza, ma i rettori vanno
aiutati perché sono professori e non manager, Ci sono spese superflue e
inefficienze. Lo spreco energetico, per dire, pesa molto sui bilanci».
Un veterinario introduce la questione dei numeri chiusi all´università.
«Trovo che sia estremamente frustrante che un ragazzo che esce da un
liceo scientifico, a volte con ottimi voti, sia poi costretto a
rinunciare ad iscriversi a una facoltà scientifica a causa del numero
chiuso». E, quindi, chiede Assunta Rizzo: «Come sarà il prossimo anno
rispetto alla libertà di accesso alle facoltà universitarie italiane?».
Spiega il ministro: «In alcuni casi il numero chiuso è opportuno,
regole europee lo chiedono nel settore medico e in scienze
dell´architettura. Dobbiamo stare attenti, però, a non creare un mostro
in ingresso che ci fa perdere studenti e cervelli. Immagino test
d´ingresso anche in inglese. Ho fatto un accordo con la stessa società
che prepara le domande per le università di Cambridge e Oxford. Tutte
le facoltà che lo richiederanno avranno test in italiano e test in
inglese a cui potranno partecipare studenti di lingua italiana e
studenti stranieri. Dobbiamo mescolare il sangue, abbiamo troppo pochi
studenti stranieri».
Due domande nette dagli studenti della Link. «Alzerà le tasse
universitarie?». E poi: «Interverrà sulle borse di studio? Oggi il
novanta per cento di questi sostegni non è pagato a chi ne ha diritto».
La risposta di Profumo è precisa. «In questo momento il paese non è
nella condizione di poter pagare tasse più alte. Il baco è che il
sistema non riesce a identificare la fascia di riferimento per lo
studente: oggi il figlio del lavoratore non dipendente presenta un
reddito più basso del figlio del lavoratore dipendente, e questo non è
equo. In Piemonte quando abbiamo trovato qualcuno che diceva bugie lo
abbiamo penalizzato». Sulle borse di studio, «il finanziamento per gli
studenti universitari nel 2012 sarà più alto: da 110 milioni si
arriverà a 170 milioni. Per andare a regime bisognerebbe arrivare a
360, 370 milioni, ma le Regioni devono intervenire. Avvieremo anche il
prestito sull´onore e la possibilità per gli studenti di fare attività
part time e remunerate all´interno dell´ateneo».
Le università telematiche? «La mia idea è quella di un´università
telematica unica, come in Inghilterra. È un tema da guardare con la
lente di ingrandimento per vedere se c´è qualcosa che non va, e magari
c´è». Scuole aperte il pomeriggio per attività integrate e sportive?
«Ho vissuto in Giappone e funziona così». Infine un commento sul
ministero del predecessore Mariastella Gelmini: «Ha avviato una serie
di riforme che possono essere migliorate
(di Corrado Zunino da La Repubblica)