Durante
l’inaugurazione dell’anno accademico all'Università degli Studi di Roma
Tre interverrà il Ministro dell’Università Francesco Profumo e in
questa occasione il Sindacato Universitario di Roma Tre
"Ricomincio Dagli Studenti" avanzerà al Ministro delle richieste
concrete e precise. Una delegazione di studenti infatti consegnerà a
Profumo una lettera in cui, evidenziando malcontento e preoccupazione
per la situazione universitaria italiana, richiedono al nuovo governo
risposte certe e un cambio di rotta rispetto alla Gelmini.
Ricomincio dagli Studenti dopo le recenti
proposte sull'abolizione del valore legale del titolo di
studio, chiederà a Profumo di fare
chiarezza sull'opinione sua e del Governo al riguardo e di
scongiurare le conseguenze nefaste che ciò avrebbe sul futuro dei
giovani e dell'intero Paese. Gli studenti reputano infatti del tutto
incomprensibile un provvedimento del genere che andrebbe a creare una
netta separazione tra pochi atenei di serie A e molti atenei di serie B
rischiando tra l'altro di sdoganare ancora più le università
telematiche e le "fabbriche di titoli". Una tale decisione, tra
l'altro, verrebbe preso in aperto contrasto con la logica di
valorizzare l'intero sistema universitario e di promuovere
contemporaneamente un confronto aperto con tutto il mondo accademico.
Gli studenti chiederanno inoltre il ritiro dei tagli al Fondo di
Finanziamento Ordinario e alle risorse stanziate per le borse di
studio; in particolare sarà ribadita con forza la necessità di porre un
immediato rimedio alla grave situazione delle migliaia di studenti
idonei non vincitori di borse di studio.
Gli studenti richiederanno quindi una netta presa di posizione del
Ministro sulla Riforma Gelmini e l’inizio di un confronto reale con gli
studenti.
Sotto riportato il testo della lettera
Alla cortese attenzione
del Ministro dell’Istruzione,
dell’Università e della Ricerca
Francesco Profumo
Siamo studenti e studentesse dell’ateneo di Roma Tre. Anche noi, come
molti altri giovani, viviamo il disagio di una generazione in preda
alle incertezze sul proprio futuro. Siamo studenti allarmati dalle
politiche sull’università intraprese negli ultimi anni, abbiamo lottato
contro l’aziendalizzazione dell’Università Pubblica e contro i tagli
che la smantellano, per garantirci un domani all’altezza dei nostri
sogni.
Avevamo sperato in un cambiamento di rotta, ma siamo delusi dal non
aver avuto segnali chiari in questo senso da parte del governo di cui
Lei fa parte.
Pertanto riteniamo doveroso, nell’ottica di una forma di protesta
costruttiva, evitare critiche strumentali e fare delle proposte
concrete, basate sulle criticità più evidenti del sistema universitario.
1. Un’Università che non è adeguatamente finanziata non è in
grado di soddisfare le esigenze di una didattica di qualità, che punti
alla ricerca e all’innovazione, nodi cruciali per il rilancio economico
e sociale di questo paese.
2. Chiediamo quindi il reintegro totale dei tagli al Fondo di
Finanziamento Ordinario operati dal precedente Governo.
3. Il diritto allo studio è sancito dalla nostra Carta
Costituzionale. Appare sempre più evidente che gli enti regionali per
il diritto allo studio non siano in grado di garantire un libero
accesso all’università per tutte le categorie sociali: le risorse al
riguardo, già insufficienti negli scorsi anni, sono ulteriormente
inadeguate alla luce dei tagli e della recessione economica. I prestiti
d’onore non sono a nostro parere uno strumento adeguato a garantire
tale diritto per tutti. Riteniamo inoltre incostituzionale
l’elevatissimo numero di borsisti idonei non vincitori di borse di
studio. Oggi la priorità del governo deve proprio essere quella di
risolvere la grave situazione delle migliaia di studenti che vedono
negato un contributo che spetta loro di diritto. Le chiediamo di
intervenire subito per scongiurare questa gravissima intemperanza che
minaccia il futuro e la formazione di troppi giovani in Italia,
affinché non siano ancora i più disagiati a pagare per tutti.
4. Si studi una seria politica di reintegro e aumento dei fondi
destinati a borse di studio, mobilità studentesca ed edilizia
universitaria, cercando di costruire un vero e welfare studentesco.
5. In questi anni il mondo accademico è stato scosso dagli
effetti nefasti della cosiddetta Riforma Gelmini. Siamo rimasti
insoddisfatti dal non avere al riguardo una posizione chiara da parte
Sua e del Governo. Per mettere in campo una riforma dell’università
efficace è necessario, oltre alle adeguate risorse economiche, avviare
un dialogo reale con studenti e ricercatori.
6. Il titolo di studio è il biglietto da visita di ogni studente,
costituisce la base fondamentale sulla quale costruire l’ingresso nel
mondo del lavoro e nella società; chiaramente per noi desta enorme
preoccupazione la proposta di abolirne il valore legale. Si
prospetterebbe uno scenario allarmante poiché, con l’assenza di un
criterio valido, si istituirebbero delle differenze sostanziali in base
al prestigio dei singoli atenei creando così di fatto atenei di serie A
e serie B.
7. Ci stupisce e ci preoccupa la volontà del governo di
affrontare proprio adesso e con tanta fretta una decisione così critica
e di non aver avuto al riguardo risposte evidenti da parte Sua.
8. Le chiediamo dunque di concretizzare le sue dichiarazioni
positive volte ad un confronto costruttivo ed aperto con gli studenti,
chiarendo quindi quale sia la posizione del M.I.U.R. a riguardo e di
scongiurare il rischio di questo provvedimento.
Confidiamo che Lei presti attenzione alla nostra voce e a quella di
milioni di studenti italiani.
In attesa di una sua risposta, cordiali saluti
Ricomincio dagli
Studenti
Sindacato
Universitario di Roma Tre