![](images/articles/pacco.jpg)
Come allora per la bufala del tunnel, è arrivata pronta la smentita del ministero. Ammettiamo che questa ha tutt'altro stile rispetto a quella maldestra della Gelmini che non volle ammettere l'incidente del suo dirigente. La nota del MIUR, molto dettagliata e corredata da allegati, richiama l'insegnamento "che tutti abbiamo imparato sin dalle elementari, “mele” e “pere” non possono sommarsi o sottrarsi".
Scorrendo la specifica delle occupazioni che distoglierebbero questi lavoratori, non solo docenti, dal loro incarico, la contrarietà per l'incauta dichiarazione cresce: tra gli altri, ci sono i docenti inidonei per gravi motivi di salute, spesso trattati come reietti e minacciati di licenziamento, svolgono invece utili funzioni nelle segreterie o nelle biblioteche; abbiamo dottorandi di ricerca, pagati da altre amministrazioni, che rappresenterebbero le eccellenze che a parole si vorrebbe valorizzare; c'è chi esercita un mandato politico o amministrativo, in aspettativa senza assegni; ci sono 300 comandati per l'autonomia scolastica, ridotti di anno in anno, anch'essi svolgono il loro lavoro presso altre amministrazioni o associazioni per rinsaldare il legame fra scuola e territorio; infine, la nota, elenca "i famigerati" (chissà perchè) insegnanti che usufruiscono in tutto il territorio nazionale del distacco sindacale: sono un po’ meno di mille, dunque una cifra assolutamente congrua con i numeri di questa amministrazione, che peraltro assicurano l’esercizio di un diritto costituzionale del personale ad organizzarsi in sindacato".
Il 5, 6 e 7 marzo si sono svolte le elezioni per le RSU in tutto il pubblico impiego e anche nella scuola, oltre tre milioni di lavoratori sono stati chiamati al voto, hanno risposto con un'adesione straordinaria, oltre l'80%. Evidentemente un segnale verso chi vuole ridimensionare il ruolo del sindacato e delle sue rappresentanze nei luoghi di lavoro, un riconoscimento per questo ruolo e l'esercizio di questo diritto costituzionale.
Flc-Cgil