Era questo il
titolo di un libro di alcuni anni fa, ma sintetizza ancora una volta
l’avvio del nuovo anno scolastico tra le nubi dell’autunno caldo,
come viene definito il mese di Settembre dai giornalisti e dai
politici, anche in vista delle imminenti campagne elettorali. In
diverse Regioni d’Italia assumono servizio i nuovi dirigenti, vincitori
dell’ultimo concorso che non è stato ancora espletato in Sicilia
e presenta notevoli difficoltà e disagi in Lombardia.
Auguriamo ai 1.213 nuovi dirigenti un sereno avvio delle attività
e si auspica che il loro entusiasmo di “neofiti” promuova nuovo slancio
nella classe docente, sfiduciata e poco motivata.
Il nuovo dimensionamento scolastico cancella alcuni nomi della
geografia scolastica, in quanto dalla fusione di più scuole, dovrebbe
nascere una nuova comunità e realtà educativa che merita di avere
un nome diverso dalla somma dei nomi dei precedenti istituti accorpati.
Si tratta, infatti, di una nuova realtà da costruire, senza nostalgie,
privilegi e conservatorismi.
L’istituto dimensionato costituisce oggi una garanzia di
continuità e di “crescita”, parola magica che oggi sentiamo ripetere in
tutti i settori sociali, ma non se ne ravvisano neanche i bagliori.
I nuovi dirigenti saranno in grado di imprimere sviluppo e slancio per
una didattica rinnovata e per una scuola capace di rispondere alle
esigenze dell’oggi.
Le lungaggini burocratiche non hanno consentito il rinnovo degli Organi
Collegiali e pertanto le nuove Istituzioni dimensionate dovranno
adottare le vecchie procedure, poco funzionali. E’ come mettere
una toppa vecchia su un vestito nuovo.
Quando ci si potrà proiettare verso una efficiente innovazione? I tempi
sembrano maturi ma le difficoltà appaiono insormontabili.
Il Ministro Profumo nella lettera di agosto ha descritto la
“nuvola telematica” della nuova scuola che già alcune case
editrici hanno adottato a simbolo e logo per i nuovi
registri telematici, per le innovazioni amministrative e di
certificazione.
L’eliminazione del cartaceo nelle procedure amministrative, come già
avvenuto con gli esami di stato e le prove telematiche, è uno dei
traguardi che il ministro Profumo intende conseguire, pur fra tanti
ostacoli e obiettive difficoltà, specie per la mancata preparazione del
personale nel saper gestire e usare la didattica on line.
Il sito Universitaly e il programma “Scuola in chiaro”, il sistema di
reclutamento universitario mediante l’abilitazione nazionale e
l’annunciato nuovo concorso per i docenti sono tutte belle e
buone iniziative, ma si constata che il terreno di cultura informatica
per una didattica telematica non è ancora fertile, manca la competenza
professionale e quel che è peggio la disponibilità a scommettersi
in questa nuova avventura di scuola tecnologica.
Il traguardo competitivo di “scuola d’Europa” è certamente un nobile
ideale , me resta una “sfida ardua” che solo se saremo uniti
potrà essere conseguito. Il messaggio e l’auspicio di unità nel mondo
della scuola che il Ministro Profumo sollecita al momento sembra
privo di grinta e di slancio anche a causa della difficile
situazione economica dei Paesi dell’Eurozona. Occorrerebbero
risorse aggiuntive e nuovi stimoli per far ripartire la nave che sta in
alto mare e si muove lentamente.
Elemento ricorrente nel dibattito nazionale all’interno delle OO
SS e professionali della dirigenza scolastica resta la questione della
valutazione e del merito, In uno dei prossimi Consigli dei
Ministri, si legge nell’articolo di Andrea Ichino sul Corriere
della Sera, si prenderanno in esame le linee guida del
Sistema nazionale di valutazione delle scuole, che si fonderà su tre
pilastri: l'Invalsi (Istituto nazionale per la valutazione del
sistema di istruzione e formazione), a cui è affidato il
coordinamento del Sistema oltre che la definizione e la misurazione
degli indicatori necessari per aiutare le scuole e i loro dirigenti a
capire come migliorare le cose. Tra questi indicatori ci sono anche i
test standardizzati degli apprendimenti che tante ottuse obiezioni
hanno sollevato in una parte del mondo della scuola, incapace di capire
che, come il termometro, essi possono dirci dove la temperatura è alta
e dove quindi potrebbe essere necessario intervenire.
Il secondo pilastro è costituito dai Nuclei di valutazione esterna,
composti da ispettori ed esperti selezionati dall'Invalsi, con il
compito esplicito di misurare ciò che il termometro, per quanto utile,
da solo non può dire, ed infine l'Indire (Istituto nazionale di
documentazione, innovazione e ricerca educativa), con il compito
di indicare alle scuole come intervenire nelle situazioni di
disagio e sofferenza evidenziate dalle informazioni quantitative (test
standardizzati) e qualitative .
Una scuola migliore si regge principalmente su ottimi insegnanti e
dirigenti, e la dimostrazione del loro fruttuoso agire professionale
dovrebbe prevalere sull’anzianità di servizio e sui punteggi
delle graduatorie. Occupare la direzione di scuole prestigiose,
senza la necessaria competenza, significa decretarne la fine, così
come sembrano maturi i tempi per assegnare ai docenti migliori
riconosciuti meriti e adeguati incentivi. Si auspica che i 21.112 nuovi
docenti immessi in ruolo si indirizzino sulla strada giusta dei
“docenti migliori”
Restano pur sempre con poca possibilità di positiva soluzione i
problemi relativi all’edilizia scolastica, alle strutture, ai servizi e
alla sicurezza nelle scuole che i recenti contributi dei Fondi Europei
tentano di colmare parzialmente.
Il percorso del novo anno scolastico costituisce una nuova tappa da
raggiungere e nel mettere in moto alcuni “stanchi
motori” ci si accorge che certi ingranaggi sono ormai usurati e
necessitano di un urgente ricambio.
Intanto il tempo scorre e i giorni di settembre annunciano l’inizio di
una nuova ”avventura”.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it