Il 19
Ottobre si è svolta nell’IC di Via Messina, 51 una assemblea molto
partecipata del Coordinamento Cittadino delle Scuole di Roma. Erano
presenti, tra coloro che a vario titolo sono intervenuti, docenti e
personale ATA degli Istituti Comprensivi Via dei Torriani, Largo
Corcolle, Via Gentile, Carlo Levi, Carlo Alberto dalla Chiesa, Guido
Milanesi, Via Acquaroni, Via Pirgotele, Iqbal Masih; le Scuole Medie
Ugo Foscolo, ex-San Benedetto, Labaro; gli Istituti superiori
Albertelli, Benedetto da Norcia, Talete, De Chirico, Rossellini, Kant,
Lombardo Radice, Gullace, Vivona, Tasso, Righi, Amaldi, Pasteur,
Leonardo da Vinci; quindi vari docenti del Coordinamento Precari Scuola
di Roma e di scuole private.
Sono inoltre intervenuti studenti degli Istituti De Chirico, Gullace,
Virgilio e universitari della Sapienza; quindi rappresentanti di
Cinecittà bene comune.
Gli interventi hanno tutti evidenziato come l’aumento dell’orario di
lavoro dei docenti a 24 ore settimanali, contenuto nella Legge di
stabilità, costituisca un attacco inaccettabile al lavoro degli
insegnanti: esso infatti, derogando dal Contratto Nazionale, riduce di
un terzo il salario attraverso il corrispondente aumento delle ore di
cattedra, determinando contemporaneamente un pesantissimo taglio negli
organici che ricadrà sui precari. In tal modo inoltre si ignora il
tempo che i docenti dedicano a programmazione, studio, correzione,
partecipazione alle attività collegiali…tutto tempo non
contrattualizzato, che si aggiunge alle 18 ore frontali per permettere
che queste possano veramente trasmettere un insegnamento adeguato. Ciò
naturalmente ricadrà anche sugli studenti, ai quali sarà impossibile
garantire la stessa qualità dell’insegnamento nel suo complesso, in un
contesto in cui essi sono già costretti a pagare il pesante prezzo dei
tagli, dell’aumento del numero di alunni per classe, del
dimensionamento, del continuo licenziamento dei loro professori. La
situazione non è da’altronde diversa per il grado superiore della
formazione, quella universitaria, in cui le politiche del Governo,
insieme all’aumento delle tasse, mirano a una netta disparità nelle
possibilità di accesso al sistema formativo.
Nella scuola il decreto di stabilità e l’aumento delle ore è solo un
tassello di una politica che da anni i movimenti denunciano: i tagli
della famigerata 133, che hanno prodotto più di 100.000 licenziamenti
tra i precari; la privatizzazione della scuola contenuta nella Legge
Aprea – Ghizzoni; da ultimo, il concorso truffa.
Contro tutto questo, come contro provvedimenti di carattere più
generale quali l’innalzamento dell’età pensionabile, l’abolizione
dell’articolo 18, lo smantellamento dei diritti e dello stato sociale
mentre aumentano costi della politica e delle spese militari, tutti gli
interventi hanno insistito - oltre all’adesione al No Monti Day del 27
Ottobre, allo sciopero del 24 Novembre e alle eventuali iniziative del
14 Novembre in occasione degli scioperi europei - sulla necessità di
una risposta dal basso che chieda il rifinanziamento della scuola;
l’adeguamento del salario e non il suo taglio, con un orario che, in
maniera uniforme dalla primaria alle superiori, consenta un
insegnamento di alto livello per tutti; l’assunzione dei precari; il
diritto per tutti gli studenti ad avere pari opportunità di una
formazione qualitativamente alta; le dimissioni del Ministro Profumo!
A tal proposito sono state comunicate le iniziative prese dai docenti
nei Licei Albertelli, Talete, Rossellini: ordini del giorno contro
l’articolo 3 della Legge di stabilità, assemblee permanenti,
volantinaggi alle famiglie, dimissioni da tutti gli incarichi, rifiuto
delle attività accessorie, lezioni “minime” - quelle che realmente si
potrebbero svolgere lavorando 18 ore, scioperi bianchi.
Gli studenti hanno sottolineato la necessità di azioni congiunte basate
sugli obiettivi comuni della difesa della qualità dell’istruzione
pubblica. Quindi, insieme ai coordinamenti studenteschi, la creazione
nelle scuole di gruppi misti studenti-docenti. La stessa linea è stata
ribadita dagli studenti universitari, che hanno richiamato alla
convergenza dei vari settori della formazione già a partire dal No
Monty Day del prossimo 27 Ottobre.
Dalla discussione è scaturita una serie di proposte. Quella di base è
il lavoro nelle singole scuole, dove si invitano tutti i docenti e gli
studenti a iniziative come quelle già intraprese, fino ad arrivare a
occupazioni comuni e al blocco della didattica, portando la scuola in
piazza. Per questo si allegano al presente documento gli ordini del
giorno già approvati in alcuni istituti che possono servire da modello.
Quanto alle iniziative, si è ribadita l’adesione al NO MONTI DAY del
prossimo 27 Ottobre con un importante spezzone della formazione; si
darà comunicazione dei dettagli dell’appuntamento.
Quindi una MANIFESTAZIONE CITTADINA DELLA SCUOLA da svolgersi nella
seconda settimana di novembre. Intanto, il 31 Ottobre si svolgerà un
sit-in a Montecitorio e il 21 Ottobre un flash mob.
Per la costruzione di queste iniziative, si svolgerà nel pomeriggio del
prossimo 26 Ottobre una nuova ASSEMBLEA DEL COORDINAMENTO CITTADINO
DELLE SCUOLE DI ROMA, in luogo da definire. Si invitano inoltre tutti a
partecipare all’assemblea che si svolgerà alla SAPIENZA il 25 Ottobre
alle 16,00.
Si insisterà quindi sulla comunicazione all’esterno, battendo sullo
smascheramento dei luoghi comuni circa il lavoro degli insegnanti: si
creeranno una mailing list, un blog e si cercheranno contatti con la
stampa nazionale; si propone infine di riprendere la campagna di mail
ai parlamentari che svendono la scuola pubblica e di portare le
proposte del Coordinamento all’attenzione delle iniziative di sindacati
e organizzazioni.
Coordinamento
Cittadino delle Scuole di Roma
Coordinamentoscuoleroma.wordpress.com