I recenti fatti
di cronaca che descrivono il 40° raid vandalico dei teppisti alla
scuola Falcone presso lo Zen di Palermo segnano il grave
malessere sociale della scuola che non riesce ad incidere nel contesto
sociale. Le espressioni di sconforto del Preside Domenico Di
Fatta “forse è inutile tenere aperto questo Istituto qui” è
quanto mai eloquente della difficoltà oggettive e dei tanti sforzi
messi in atto per assicurare garanzia ed efficienza al servizio
scolastico. Le parole del Prefetto di Palermo, Umberto
Postiglione: tutelare maggiormente la scuola predisponendo un efficace
sistema di recinzione dovrebbero diventare fatti. Non so se la
scuola recintata come un carcere è una bella immagine di scuola
comunità di servizio e centro di cultura.
Nell’esprimere al Collega Dirigente la massima solidarietà, amicizia e
stima ci sentiamo tutti colpiti da tali eventi che impoveriscono e
mortificano l’identità della scuola.
Nella recente visita del Ministro Profumo, la presenza delle
Istituzioni è stata visibile, ma forse occorre ben altro, ed il
contesto a volte ha bisogno di altri criteri per la scelta dei
docenti che nelle scuole di frontiera meritano maggiori
attenzioni e protezioni.
Anche la notizia del professore precario di Napoli, morto suicida per
disperazione, evidenzia in maniere eclatante il disagio della scuola e
degli operatori rimasti senza certezze e senza speranze.
Si riuscirà a risalire la china?
I presupposti non sono al momento né visibili, né adeguati.
Il nuovo governo regionale e l’assessore Lino Leanza potrebbe apportare
un positivo contributo al mondo della scuola siciliana e al precariato.
Facciamo forza insieme e qualcosa di buono certamente avverrà.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it