Oggi 16
dicembre 2012 si è riunita l’assemblea nazionale del movimento delle
scuole, in contemporanea e in collegamento con il seminario “Per un
governo democratico della Scuola della Costituzione”. Erano presenti
rappresentanti dei coordinamenti locali e di singole scuole dalle
province di Cagliari, Bari, Ferrara, Napoli, Genova, Modena, Terni,
Latina, Roma e Castelli romani. Hanno comunicato l’adesione
all’assemblea, pur nell’impossibilità di essere presenti i
coordinamenti locali di Torino, Milano, Pisa, Pesaro e Urbino, e
Trieste, Avellino. L’assemblea decide di far nascere un coordinamento
nazionale del movimento delle scuole, con una mailing list con i
riferimenti dei coordinamenti locali aderenti e un sito nazionale
http://coordinamentonazionalescuola.net/ . Il coordinamento ha il
mandato di istruire il dibattito nelle scuole e nei coordinamenti
locali per costruire una piattaforma approfondita e condivisa sulle
politiche alternative da mettere in atto per rilanciare e riqualificare
la scuola pubblica statale.
L’assemblea decide di convocare una manifestazione nazionale con corteo
a Roma “Scuola pubblica di tutti per tutti” per il prossimo sabato 2
febbraio 2013:
Per il rifinanziamento della scuola pubblica statale, restituendo gli
otto miliardi di euro indebitamente sottratti dal governo Berlusconi e
portando il finanziamento in linea con i paesi Ocse. Basta
finanziamenti alle scuole private. Questo consentirebbe di rilanciare
la qualità dell’istruzione pubblica, diminuendo il numero degli alunni
per classe, provvedendo agli interventi edilizi di messa in sicurezza e
di adeguamento dimensionale degli istituti, aumentando gli stipendi
degli insegnanti e dei lavoratori e garantendo l’accesso a percorsi di
formazione permanente.
Per l’assunzione dei precari a tempo indeterminato su tutti i posti
vacanti, ottemperando alla normativa europea che impone la
stabilizzazione dei lavoratori che lavorano da oltre tre anni a tempo
determinato nelle scuole.
Contro i progetti di privatizzazione e aziendalizzazione degli istituti
scolastici, a partire dal disegno di legge Aprea – Ghizzoni, per una
scuola pubblica democratica, laica e pluralista, che garantisca a tutte
e tutti una formazione di base e specialistica critica e indipendente
dagli interessi del profitto privato.
Contro il patto sulla produttività e la sua estensione al pubblico
impiego. Tale accordo scellerato è la via attraverso cui si vuole
reintrodurre quello che il movimento ha già rigettato, cioè l’aumento
dell’orario di insegnamento.
L’assemblea fa appello alle organizzazioni sindacali che condividono la
piattaforma, affinché indicano uno sciopero della scuola per la data
prevista per la manifestazione.
L’assemblea fa appello all’intero mondo del lavoro e della cultura,
alle studentesse e agli studenti, ai lavoratori, le lavoratrici e gli
utenti della Sanità pubblica, al Forum italiano dei movimenti per
l’acqua, affinché convergano sulla manifestazione per farla diventare
una grande giornata di lotta unitaria in difesa dei beni comuni
fondamentali. A tale scopo il coordinamento delle scuole in apposite
assemblee inviterà i rappresentanti degli altri movimenti e delle varie
organizzazioni per costruire insieme la mobilitazione.
L’assemblea fa infine appello a tutte le forze politiche che hanno a
cuore la difesa e il rilancio della scuola pubblica statale come fulcro
del diritto costituzionale all’istruzione per tutte e per tutti, a
sottoscrivere i quattro punti di piattaforma della manifestazione e a
parteciparvi.
Nella discussione gli interventi hanno inoltre descritto i
coordinamenti e le iniziative intraprese a livello locale nei mesi
scorsi. L’analisi ha evidenziato come i risultati prodotti da queste
mobilitazioni debbano essere confermati con la prosecuzione della
protesta e con l’attività di controllo e informazione sulle politiche
in materia di scuola e organizzazione del lavoro. Si è inoltre da più
parti sottolineata la necessità di legare la difesa della scuola a
quella degli altri beni comuni.
Sono inoltre emerse le seguenti proposte:
Incalzare le forze politiche a prendere una posizione chiara sulla
scuola intervenendo nelle occasioni pubbliche organizzate dai partiti
durante la campagna elettorale.
Opporsi per il merito e il metodo ai test INVALSI, con la eventuale
indizione di uno sciopero nel giorno della somministrazione delle prove.
Autoprodurre libri di testo e materiali didattici.
Creare gruppi di lavoro e studio su: autonomia scolastica
(confrontandosi con quanto emergerà dal seminario odierno della Scuola
della Costituzione); elaborazione di una proposta sulla scuola pubblica
(confrontandosi con progetti di riforma già esistenti come quella
prodotta dai movimenti di opposizione alla Moratti e quella elaborata
da Unicobas e presentata in Parlamento da IDV).
Si è inoltre proposto di conteggiare il numero di ore settimanali
complementari rispetto alle 18 ore frontali dei docenti della scuola
secondaria.
Il coordinamento esprime inoltre la propria solidarietà ai quattro
colleghi delle scuole dei Castelli romani che sono stati denunciati per
aver partecipato a un flash mob, lo scorso 10 novembre, in occasione
dell’inaugurazione del teatro Volontà, e condanna ogni atto mirante a
reprimere la legittima espressione del dissenso.
Massimo
Gargiulo - Contatto stampa 3285312437
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