Le prove di
valutazione continuano a far discutere: «La scuola rischia di diventare
un addestramento sulla base di un indicatore e i docenti degli
impiegati» - «Tenete a casa i figli nei giorni in cui a scuola ci
saranno i test Invalsi, oppure mandateli a scuola dicendo loro di non
sostenerli». Questa la forma di protesta contro le prove di valutazione
(che il prossimo mese, in date diverse, riguarderanno svariate classi
nelle scuole di ogni ordine e grado) suggerita stamani alle famiglie,
nel corso di una conferenza stampa al liceo classico Michelangiolo di
Firenze, dalla Rete delle scuole fiorentine. «Questi quiz, già dai
prossimi anni, potrebbero sostituire la terza prova della maturità -;
ha spiegato Nino Moscato, docente di storia e filosofia del liceo e
componente della rsu-. C’è una strategia per cui questo metodo di
valutazione dovrebbe diventare perno di tutto il sistema; ciò
porterebbe ad monitoraggio sulle scuole di tipo invasivo. Per queste
ragioni quest’anno bloccare i test Invalsi è particolarmente
importante. Serve un’iniziativa per fermare la strategia che mira a far
diventare la scuola un addestramento sulla base di un indicatore e i
docenti degli impiegati». Lunedì prossimo alle 16, è stato annunciato,
ci sarà un’assemblea sul tema all’istituto tecnico Da Vinci con
genitori e studenti per organizzare la mobilitazione anti Invalsi.
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