La Gilda degli
Insegnanti ha inviato una missiva tutti i dirigenti delle scuole
statali presenti sul territorio della Provincia di Parma, invitandoli a
rivolgersi all’Ente Invalsi (istituzione che si occupa delle
rilevazioni statistiche nelle scuole), affinchè provveda celermente a
farsi carico
dei costi
che ogni istituzione scolastica affronta, per svolgere le attività che
questo ente in maniera crescente richiede, senza mai fornire né risorse
umane né economiche. Spiega il coordinatore provinciale della
Federazione Gilda-Unams, Salvatore Pizzo: “
La legge obbliga le scuole a somministrare
agli allievi le discusse schede di quiz a crocette, poi alcune
sentenze, anche se solo di primo grado, hanno sancito che rientra nella
funzione docente la correzione delle stesse, anche se si tratta di
materiali di un ente esterno, ma – aggiunge – negli ultimi anni stiamo
andando oltre, non richiedono più la correzione, ma adempimenti
burocratici, tabulazione di dati, copiatura di risultati, compilazioni
di schede e quant’altro, senza che l’Invalsi si faccia carico di alcun
onere. Spesso questi costi aggiuntivi, non sapendo come altro fare,
vengono compensati pagandoli con il Fondo d’Istituto. La parte di
salario accessorio che viene contrattata a livello decentrato e che
serve per migliorare l’offerta formativa, è un andazzo assurdo. A parte
la carenza di fondi, l’Invalsi non può pensare che altre istituzioni
paghino, togliendo alle attività di studio, per lavori che lo stesso
Invalsi pretende come atto dovuto e che invece dovrebbe far svolgere ai
suoi dipendenti – conclude Salvatore Pizzo- è un’anomalia dovuta alla
trasversalità del sostegno politico che questo ente evidentemente ha. I
dirigenti scolastici non possono rimanere spettatori passivi”.
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